Bce, un taglio contro il rischio di «restare indietro»

Bce, un taglio contro il rischio di «restare indietro»

Le attese sono quasi univoche: la Banca centrale europea taglierà i tassi di interesse anche a ottobre. Il tasso sui depositi potrà scendere al 3,25%, il tasso di riferimento (in questa fase meno rilevante) al 3,45%. La politica monetaria resterà restrittiva, ma richiede in questa fase un intervento di risk management, per scongiurare il rischio di ritrovarsi troppo “indietro” rispetto all’andamento dell’inflazione.

Inflazione sotto l’obiettivo

La sorpresa di settembre, che ha molto stupito, non disegnano certo una tendenza, e non solo perché isolate: sono legate all’andamento dell’energia. L’inflazione è infatti calata all’1,8%, sotto l’obiettivo, mentre a settembre il comunicato introduttivo della conferenza stampa continuava ad affarmare che «l’inflazione dovrebbe tornare ad aumentare nell’ultima parte di quest’anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell’energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi», uno scenario che peraltro non si può ancora escludere.

Divario ancora ampio tra beni e servizi

Resta ancora relativamente elevata, però, l’inflazione core, al 2,7 per cento: se l’inflazione dei beni produttivi continua a essere bassa, si conferma la difficoltà di contenere la velocità dei prezzi dei servizi, che sono un insieme approssimato dei prezzi più rigidi: la distanza della dinamica tra i due aggregati non è mai stata così elevata, e per la Bce resta un problema (anche se economisti autorevoli ritengono che possa trattarsi di un pretesto per mantenere un po’ rigida la politica monetaria.

Fonte: Il Sole 24 Ore