Benelli Trk 702 X, come va la viaggiatrice italo-cinese
Le Trk pare piacciano parecchio agli italiani: la Trk 502 ha conquistato la vetta delle classifiche l’anno scorso, e ora ha ceduto il passo alla sorella maggiore, la Trk 702. Tanto successo ci ha incuriositi e, per capirne i motivi, abbiamo provato la versione più avventurosa, la 702X (7.500 euro), con cerchi a raggi e l’anteriore da 19 pollici al posto dei 17” della versione più stradale.
Origine italiana
Nonostante Benelli sia dal 2005 proprietà del colosso cinese Qianjiang Motor, la Trk 702 è stata sviluppata totalmente a Pesaro, anche se presenta linee tese e spigolose che tanto piacciono agli utenti orientali; colpiscono l’attenzione il fanale, a doppio modulo led, e il serbatoio, che è realizzato in metallo nella zona di contatto con le gambe del pilota, per avere il minimo ingombro e permettere massima libertà di movimento, senza penalizzarne la capienza: 20 litri. Al centro della moto c’è il nuovo bicilindrico frontemarcia da 698 cc, 4 valvole per cilindro, che eroga 70 cv a 8mila giri (c’è la versione depotenziata a 35kW per patenti A2). Il cambio a 6 marce è estraibile lato frizione e assistito da una frizione antisaltellamento in bagno d’olio con asservitore di coppia, che riduce la forza da applicare alla leva frizione mantenendo gli innesti marcia morbidi e precisi.
Lo scheletro di questa Benelli è un traliccio in tubi con piastra in acciaio che deriva dalla sorella minore, abbinato a una forcella upside-down con steli da 50 mm (140 mm di escursione) e a un forcellone oscillante in alluminio con mono centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione e compressione (173 mm di escursione alla ruota).
I dischi dell’impianto frenante sono tre: due anteriori da 320 mm di diametro con pinza flottante a due pistoncini (sulla versione stradale sono quattro, quindi c’è più potenza) e uno posteriore da 260 mm.
In sella
La Trk 702X è fatta per viaggiare comodi: in sella, a 835 mm da terra, i piloti meno alti potranno avere qualche difficoltà (il serbatoio stretto al centro aiuta), ma la seduta è morbida e sostenuta a sufficienza per non affondare dopo qualche ora di viaggio. I blocchetti comandi sul manubrio sono retroilluminati, nota importante per l’utilizzo notturno. Il ponte comandi consiste in un display tft a colori da 5’’ ad alta risoluzione, che dispone di una connessione bluetooth per collegare il telefono e mostrare le chiamate; tramite l’applicazione Carbit Ride è possibile fare il mirroring del navigatore sullo schermo.
Fonte: Il Sole 24 Ore