Benzina dalla spazzatura, così Empoli investe sull’ambiente
Quando dicono che dal letame nascono i fiori, ecco un esempio. A Empoli (Firenze) l’immondizia sarà trasformata in un gas di sintesi dal quale estrarre senza partire dal petrolio le materie più importanti per l’industria chimica, come il metanolo, e materie prime energetiche per la fusione del vetro, come l’idrogeno. Non basta. Il progetto nel suo complesso prevede un investimento da 400 milioni, è promosso dall’azienda di nettezza urbana Alia, usa le tecnologie innovative della multinazionale milanese dell’ingegneria Maire Tecnimont, destinerà una parte dei prodotti alla vetreria Zignago adiacente, sarà elegantemente allestito dall’archistar Marco Casamonti e vi è un processo partecipativo con i cittadini, i quali potranno nominare i loro rappresentanti nell’organo che realizzerà il progetto.
L’impianto di gassificazione e riciclo
I dettagli. L’Alia Servizi Ambientali, che svolge le attività dei rifiuti e del riciclo nella Toscana centrale, vuole realizzare un “distretto circolare” nella zona industriale di Terrafino, dove ci sono già lavorazioni di riciclo e dove c’è la vetreria del gruppo Zignago. Ottenuta l’autorizzazione, i lavori dureranno 30 mesi con 400 milioni di impegno di spesa. La capacità di progetto è di 250mila tonnellate di rifiuti l’anno. Negli impianti saranno impegnate 200 persone, indotto compreso.
Materie prime per l’industria
Il progetto ha molti risvolti industriali, a cominciare dalle tecnologie per produrre materie prime di origine non fossile. Però ci sono anche le forniture di servizi alle fabbriche dell’area industriale come il calore, il ciclo delle acque, l’alimentazione dei forni di vetreria usando l’idrogeno ricavato dai rifiuti. Il metanolo può essere usato per sintetizzare idrocarburi come benzina e gasolio ma non fossili e a impatto climatico zero.
Dal riciclo all’upcycling
Il modello waste-to-chemicals, una delle linee tecnologiche della Maire Tecnimont e della sua controllata Nextchem, è oltre la convenzione del riciclo e fa parte del cosiddetto “upcycling” cioè, invece di ottenere un prodotto rigenerato, usa lo scarto per ottenere prodotti con caratteristiche molto migliori.
Condividere con i cittadini
Un cenno al percorso partecipativo con gli empolesi. Il principio del Rab, residential advisory board, venne introdotto nel 1998 a Rotterdam per un impianto della Shell e in Italia è già stato applicato per esempio a Ferrara con Hera, Bassano (Vicenza) con Etra e Sesto San Giovanni con Cap e Core.
Fonte: Il Sole 24 Ore