Big data in agricoltura, al via una mappa Ue per prevenire le crisi

Big data in agricoltura, al via una mappa Ue per prevenire le crisi

Prevedere per sopravvivere. Dai big data potrebbe arrivare un’ancora di salvezza a beneficio soprattutto dei piccoli agricoltori, i più esposti all’emergenza climatica e ai grandi sconvolgimenti che stanno attraversando i mercati delle commodity agricole. Con la creazione di un sistema di allerta rapido, sulla falsariga di quanto già avviene per le emergenze sanitarie, per prevenire le crisi di mercato, attraverso un sistema di gestione centralizzato a livello europeo.

È l’obiettivo del primo studio europeo sull’utilizzo e le potenzialità dei dati per il sistema agroalimentare, che la Commissione ha affidato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche per l’agribusiness. Un progetto strettamente legato all’agricoltura di precisione e alla rivoluzione digitale che investe il settore e sta cambiando non soltanto il modo di produrre ma la capacità di controllo delle filiere, influenzando in modo determinante la capacità (e la velocità) con cui gli operatori sono in grado di reagire ai sempre più frequenti sconvolgimenti del mercato e alla crisi climatica.

Le aziende che ultilizzano sistemi agritech sono già in grado di risparmiare fino al 30% non solo di acqua ma anche di altri input agricoli riducendo il dosaggio di agrofarmaci e fertilizzanti. Tuttavia le soluzioni di agricoltura 4.0 sono presenti su meno dell’8% della superficie agricola nazionale, un dato che, girandolo in positivo, lascia intuire le potenzialità di sviluppo del settore.

Di fronte alle montagne russe che hanno caratterizzato negli ultimi anni i mercati delle commodity servono soluzioni nuove. Per alcune materie prime come grano, zucchero, latte e oli vegetali l’aumentata volatilità ha portato i prezzi a raddoppiare o triplicare (ma anche a crolli improvvisi) nel giro di pochi mesi, «rendendo sempre più difficile sia per gli operatori agricoli ma anche per la parte industriale affrontare queste situazioni di mercato», spiega Enrica Gentile, ad di Areté e responsabile dello studio Ue che permetterà di mappare nei prossimi 18 mesi i sistemi più performanti di gestione dei dati in agricoltura nel mondo, per analizzare il potenziale delle tecnologie Ict e dei cosiddetti big data, nell’ottica di migliorare l’attuale sistema informativo Ue sui mercati agroalimentari, dalle fasi di fornitura dei mezzi tecnici per l’agricoltura alla distribuzione finale.

Una necessità resa più evidente dallo smantellamento della rete di sicurezza garantita dalla vecchia Politica agricola comune, i cui aiuti erano legati a prezzi di riferimento delle singole commodity – fissati i n estenuanti negoziati – con compensazioni per i produttori, mentre oggi, dopo vent’anni di riforme all’insegna della deregulation, sono stati livellati verso un forfait sganciato dai livelli produttivi. Un orientamento al mercato che, di fronte a rincari del 200% in pochi mesi come quello sperimentato dagli oli vegetali subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, non ha funzionato.

Fonte: Il Sole 24 Ore