Black Friday, chi compra elettronica online ha diritto al ritiro dell’usato
Black Friday, chi compra elettronica online ha diritto al ritiro dell’usato. I negozi di e-commerce hanno infatti l’obbligo di ritirare i Raee domestici (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), dopo l’acquisto di un nuovo prodotto da parte del consumatore (cosiddetto ritiro uno contro uno). La norma è in vigore da tempo, ora le novità contenute nel Dl Salva infrazioni (legge 166/2024 del 14 novembre), che semplificano la procedura di raccolta, potrebbero rendere questo diritto più facile da esercitare.
«Con questo norma, per i distributori sia fisici che virtuali, e i terzi da questi incaricati della gestione della distribuzione come i corrieri che si occupano delle consegne, è venuto a cadere l’obbligo di iscrizione all’Albo gestori ambientali. Sono ora tenuti, per poter effettuare il deposito preliminare alla raccolta, all’iscrizione al Centro di coordinamento Raee dei luoghi ove avviene tale deposito», spiega Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di coordinamento Raee nazionale.
Semplificazioni per negozi online
Che cosa cambia? «Si tratta di un’iscrizione più semplice, online, e senza oneri per i distributori, diversamente da quella precedente, in cui possono indicare anche i terzi incaricati delle consegne. Dà loro diritto a una serie di servizi da parte del Centro di coordinamento Raee, come il ritiro gratuito e il conferimento ai centri di raccolta. Per chi raccoglie Raee oltre la soglia dei 300 kg sono previste inoltre premialità», risponde Longoni: «Se prima i negozi online lamentavano il fatto di non poter chiedere ai corrieri di iscriversi all’Albo dei gestori ambientali, ora non hanno più questa scusa. Mi aspetto che con questa semplificazione inneschi un meccanismo virtuoso in modo che la distribuzione si strutturi per garantire la raccolta dei rifiuti oltre alla consegna dei prodotti. Aggiungo che il legislatore vorrebbe che le piattaforme online organizzassero il ritiro uno contro zero (quindi raccolta di Raee senza che l’acquisto di un nuovo prodotto, ndr) appoggiandosi a un luogo fisico».
«I distributori che effettuano la vendita mediante tecniche di comunicazione a distanza, comprese la televendita e la vendita elettronica, possono avvalersi del luogo di ritiro e del luogo di deposito preliminare alla raccolta allestiti da un altro distributore che non operi mediante tecniche di comunicazione a distanza», recita infatti la legge 166/2024.
250mila potenziali punti di raccolta
Oggi in Italia ci sono 4.200 centri di raccolta Raee comunali e l’Albo gestori ambientali contava 11.600 soggetti deputati alla gestione di questi rifiuti. «Conto che in realtà ce ne siano da censire circa 250mila», osserva Longoni: «Chiunque venda un apparecchio elettronico può rappresentare un punto di deposito preliminare, dalle tabaccherie che vendono le sigarette elettroniche ai piccoli negozi. Possono tutti fare il ritiro uno contro uno, mentre quello uno contro zero è obbligatorio per i negozi che superino i 400 metri quadrati, solo volontario per i più piccoli. L’ampliamento della capillarità della rete che intercetta i Raee è fondamentale. Le novità del decreto Salva infrazione dovrebbe portare a questo censimento perché chi non si registra si espone a rischio elevato, anche penale. Certo non c’è l’obbligo di conferire ai centri di raccolta consorziati, ma con l’iscrizione chi vuole può avere il servizio di ritiro gratuito, e questo dovrebbe essere una grossa spinta a tracciare questi rifiuti».
Fonte: Il Sole 24 Ore