Black Friday, in aumento del 25% le minacce informatiche

Black Friday, in aumento del 25% le minacce informatiche

Sono le settimane calde delle shopping online e si impennano le truffe e le minacce informatiche che segnano un +25%. È quanto segnalano i ricercatori della società di sicurezza Kaspersky che hanno individuato una serie di metodi e trucchi usati dai “soliti furbi” per bidonare i consumatori. Tra i metodi più usati, secondo i ricercatori Kaspersky, c’è l’invio di false e-mail con sconti esclusivi ed irresistibili un pretesto per reindirizzare le vittime su siti web falsi. Un’altra truffa comune sfrutta il desiderio degli utenti di vincere premi: i criminali inviano messaggi che promuovono sondaggi online a tempo con estrazioni di premi, offrendo ricompense di valore come ad esempio smartphone gratuiti. Lo scopo finale è sottrarre soldi o dati personali. Gli esperti hanno ricostruito i passaggi delle attività fraudolente, rilevando che i dati rubati vengono utilizzati direttamente dai truffatori o venduti nei mercati del dark web. Il prezzo di questi dati varia in base a completezza e valore: i cosiddetti ’fullz’ – set completi di dati di carte di credito – includono informazioni come numero della carta, data di scadenza, Cvv, nome del titolare, indirizzo di fatturazione e numero di telefono, e vengono venduti a prezzi che vanno dai 70 ai 315 dollari. Secondo Kaspersky nel 2024, in generale, i cybercriminali hanno portato a termine oltre 38 milioni di attacchi phishing, spacciandosi per i principali marketplace. Basta seguire alcune regole di sicurezza come controllare il mittente prima di aprire qualsiasi link o allegati ricevuti via e-mail; verificare i siti web degli e-commerce prima di compilare qualsiasi informazione; verificare le recensioni prima di acquistare da un’azienda poco conosciuta; accedere al proprio conto bancario online per verificare che tutte le transazioni siano legittime.

Come sfuggire ai bidoni

Un percorso ad ostacoli per cercare di evitare “bidoni” e non farsi “bidonare” nei giorni del Black Friday che durerà fino al prossimo 27 novembre. Il campanello d’allarme lo suona Confconsumatori che individuata tre insidiose casistiche che i consumatori devono ben conoscere per dribblare possibili fregature nell’era dei prezzi dinamici e della profilazione dei clienti.

La riduzione di prezzo annunciata in una pubblicità o sui siti dev’essere calcolata sulla base del prezzo più basso degli ultimi 30 giorni. Esistono promozioni di vario tipo che presentano riduzioni di prezzo o “prezzi sensazionali”, ma spesso la riduzione di prezzo pubblicizzata è sulla base del prezzo immediatamente precedente all’offerta: in questo modo viene indotto in errore il consumatore, aumentando il prezzo praticato prima di annunciare una riduzione di prezzo ed esponendo così false riduzioni di prezzo. Una sentenza della Corte di giustizia Ue ha stabilito che una riduzione di prezzo, annunciata da un’azienda sotto forma di una percentuale o di una dicitura pubblicitaria diretta a sottolineare il carattere vantaggioso di un’offerta di prezzo, deve essere determinata sulla base del prezzo più basso applicato nel corso di un periodo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione di prezzo.

Più cautela prima dell’acquisto

Nel caso di shopping online ci si vede muovere con maggiore cautela perché in passato i clienti sono stati tempestati da pubblicità con informazioni ingannevoli e claim incentrati sulla gratuità delle operazioni di compravendita e sull’assenza di commissioni. Le società hanno omesso di indicare in modo chiaro e trasparente, fin dal momento dell’iniziale “aggancio pubblicitario”, l’esistenza a carico dei consumatori di costi ulteriori rispetto al prezzo di acquisto del prodotto, legati all’applicazione di commissioni: per esempio per la protezione degli acquisti o per le spese di spedizione. «Ancora oggi, con gli sconti, una minoranza di esercenti pensano di poter accattivare i consumatori con azioni non molto trasparenti – spiega Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori -. Tuttavia i cittadini-consumatori sono sempre più formati e consapevoli dei loro diritti e non sono polli da spennare».

Altri rischi si annidano alla cassa, al momento di pagare scegliendo il «Buy now pay later» ovvero un finanziamento a brevissimo termine in cui il cliente fraziona il pagamento di un acquisto in un numero variabile di rate senza interessi. Occorre prestare la massima attenzione ai contratti in quanto, anche se senza interessi, possono essere previste commissioni per le modalità di pagamento o in caso di ritardo nei pagamenti. Da quest’ultimo punto di vista potrebbero essere previste anche penali e interessi di mora non irrisori. E dietro l’angolo c’è il rischio sovraindebitamento. infatti secondo le rilevazioni di Crif più della metà degli utilizzatori ha sottoscritto almeno 2 contratti, mentre il 16% ne ha sottoscritti 5 o più.

Fonte: Il Sole 24 Ore