Bollette, dalla maggior tutela ai bonus: ecco come funziona per vulnerabili e fragili

Bollette, dalla maggior tutela ai bonus: ecco come funziona per vulnerabili e fragili

Per le bollette di vulnerabili e fragili le condizioni sono diverse anche se molto spesso si tende a fare confusione e a utilizzare i due termini come se fossero sinonimi. Nel mercato dell’energia, però, le due categorie hanno perimetri differenti e forniture con caratteristiche diverse. Cominciamo dalla definizione. Con la categoria di vulnerabili si individuano i clienti domestici che rientrano in almeno una delle seguenti condizioni: 1) hanno un’età superiore a 75 anni; 2) si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio, percettori di bonus) oppure presso l’utenza viene utilizzata un’apparecchiatura medicale salvavita alimentata dall’energia elettrica; 3) sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92; 4) l’utenza serve una abitazione di emergenza a seguito di eventi calamitosi; 5) l’utenza si trova in un’isola minore non interconnessa. La categoria di fragili, invece, rientra in quella più generale dei vulnerabili, ma le due definizioni non coincidono totalmente.

I requisiti per ottenere l’agevolazione

Per il mercato dell’energia, infatti, i fragili, che hanno diritto allo sconto in bolletta (il cosiddetto bonus sociale), sono classificati come tali in base all’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) e alla numerosità del nucleo familiare. Per riceverlo, occorre avere un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico o non superiore a 20mila euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico. Inoltre bisogna rispettare alcuni requisiti legati alla fornitura. In caso di fornitura diretta, il contratto elettrico/gas/idrico fdeve essere intestato a uno dei componenti il nucleo Isee. Se il contratto è intestato a un altro soggetto (es. proprietario di casa, se l’abitazione è in affitto) il bonus non viene riconosciuto. La fornitura deve poi avere una tariffa per uso domestico (per il servizio idrico deve essere uso domestico residente) e deve essere attiva (significa che il servizio è in corso di erogazione) o momentaneamente sospesa per morosità. In caso di fornitura centralizzata, invece, la fornitura condominiale di gas o di acqua è utilizzata in locali abitativi ed è attiva (il servizio deve essere in corso di erogazione). Per il servizio idrico, altro requisito necessario per ottenere il bonus è che il nucleo deve essere intestatario di una fornitura elettrica attiva e domestica.

Come si accede al bonus

Fin qui le condizioni per accedere al beneficio che vale solo, come detto, per i nuclei in condizioni di disagio economico o, in alternativa, o per quelli con disagio fisico, vale a dire tutti i clienti domestici affetti da grave malattia o i clienti domestici con fornitura elettrica presso i quali viva un soggetto affetto da grave malattia, che richiede l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita. Per queste categorie, dunque, scatta l’accesso all’agevolazione che viene concessa per 12 mesi, su una sola fornitura per ogni tipo di servizio (elettrico, gas e idrico). Il primo passaggio per ottenere il bonus, che viene erogato in modo automatico, è quello di presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ottenere un’attestazione Isee sottosoglia.

Il bonus elettrico

Quanto all’ammontare, il valore del bonus sociale elettrico è quantificato dall’Autorità e dipende, come già ribadito, dal numero dei componenti indicati nella Dsu. Lo sconto applicato è uguale ogni mese (per i 12 mesi dell’anno in cui il cliente ne ha diritto) e, a partire da aprile, non includerà più il contributo straordinario che era stato deciso dal governo con uno dei decreti energia dello scorso anno e che è stato assicurato fino alla fine del primo trimestre dell’anno. L’importo del bonus, dunque, è tornato ai valori ordinari e, per quanto riguarda l’elettricità, varia da 142,74 euro per tutto il 2024 per i nuclei composti da 1-2 componenti (11,7 euro come bonus mensile) a 183 euro per le famiglie con 3-4 membri (15 euro al mese) fino a 201,30 euro per le famiglie numerose (oltre 4 componenti).

Il bonus gas

Per quanto riguarda, invece, il bonus gas, l’assegno non è uguale ogni mese: lo sconto che le famiglie trovano in bolletta è diverso a seconda della stagione in cui viene riconosciuto. Infatti, ogni 3 mesi il valore del bonus gas cambia, ed è più alto nel periodo invernale in cui si consuma più gas, e più basso nei mesi estivi in cui il consumo è minore. In questo modo le fatture invernali diventano più “leggere”. Il valore del bonus sociale gas dipende da tre elementi: 1) numero di componenti del nucleo familiare indicati nella Dsu; 2) uso che si fa del gas (acqua calda sanitaria e/o cottura cibi, uso riscaldamento, oppure entrambi i tipi di utilizzo); 3) zona climatica in cui è localizzata la fornitura.Come per la luce, aii nuclei che nel 2023 hanno ottenuto il bonus grazie a un’attestazione Isee il cui valore era compreso tra 9.530 ≤ 15.000 (con meno di 4 figli tra i componenti) il bonus è riconosciuto nella misura ridotta pari all’80% rispetto al bonus ordinario. Poiché il bonus viene riconosciuto per 12 mesi, per i nuclei che nel 2024 hanno ancora in corso di erogazione il bonus riconosciuto in base all’Isee del 2023 (compresa tra 9.530 e 15.000 euro), troveranno in bolletta un valore pari all’80% del bonus complessivo.

Fonte: Il Sole 24 Ore