Bollette, maggior tutela più conveniente del mercato libero. Ecco i costi

Nel 2023 sono stati riconosciuti oltre 7,5 milioni di bonus sociali alle famiglie in condizioni di disagio economico e fisico (4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni per quello gas), per un ammontare complessivo poco sopra i 2,1 miliardi,. E questo per effetto dell’innalzamento a 15mila euro della soglia Isee di accesso all’agevolazione, allargamento conclusosi fine 2023. Sono alcuni dei numeri illustrati oggi, martedì 9 luglio, dal presidente dell’Arera, nel corso della presentazione della Relazione annuale dell’Authority al governo e al Parlamento.

La sicurezza delle forniture

La riflessione di Besseghini ha preso le mosse da due tasselli cruciali per il sistema, quello della sicurezza dell’approvvigionamento e della ridondanza delle infrastrutture, alla luce dei quali, ha osservato il numero uno dell’Arera, con un occhio ai due rigassificatori previsti dall’esecutivo e acquistati da Snam, «va scongiurato il rischio di un lungo periodo di mancato funzionamento per l’impianto di Piombino per il suo trasferimento», mentre su quello di Ravenna, che «sembra rispettare i tempi di entrata in esercizio ma con un rimarchevole incremento dei costi«, occorrerà «un ulteriore sforzo di pubblico per consentire la collocazione a prezzi competitivi».

I bonus energetici

Nelle trenta pagina di bilancio dell’attività dell’Arera, Besseghini si è poi soffermato sull’efficacia del meccanismo dei bonus energetici, i cui numeri hanno toccato nel 2023, come detto, risultati crescenti per via dell’estensione della platea. Il presidente dell’Autorità ha però osservato la difficoltà di intercettare con gli attuali strumenti a disposizione quei consumatori che non sono da considerarsi poveri in senso stretto ma che si misurano con una compressione della propria capacità di spesa in presenza di costi straordinari dell’energia. Ed è poi tornato a sottolineare la necessità di valutare «una significativa copertura degli oneri di sistema per il tramite della fiscalità generale».

Il costo degli incentivi negli ultimi 13 anni

Proprio su quest’ultimo capitolo il presidente dell’Arera ha fornito alcuni dati ricordando che gli oneri hanno rappresentato una voce rilevante negli ultimi 13 anni nelle bollette degli italiani: 162 miliardi di esborso, dei quali circa 142 a copertura degli incentivi attualmente operativi per le rinnovabili, i quali, pur andando incontro nei prossimi 5 anni a una significativa riduzione, «determineranno ancora un costo rilevante».

Gli effetti del passaggio al servizio a tutele graduali

Besseghini ha poi esaminato gli effetti del passaggio della maggior tutela nel mercato elettrico con i 3,6 milioni di clienti non vulnerabili transitati nel servizio a tutele graduali mentre 14,7 milioni sono quelli nel mercato libero. A oggi, ha evidenziato il presidente dell’Arera, «le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti». Quanto al meccanismo delle aste, con cui si è decisa l’assegnazione del nuovo servizio agli operatori, tale mossa «ha permesso di ridurre il tasso di concentrazione nel mercato, perché il principale operatore, Enel, ha visto ridotta la propria quota», ma la configurazione dello stesso non è cambiata in maniera sostanziale «in quanto il secondo operatore è ancora largamente minoritario rispetto al gruppo principale». Nel valutare la fine delle tutele di prezzo, il numero uno dell’Arera è tornato anche sul tema della comunicazione verso i consumatori per ricordare gli interventi messi in campo dall’Autorità – che ha predisposto strumenti informativi mirati – e per rimarcare il processo di revisione della bolletta elettrica anche al fine di renderla più intelligibile agli utenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore