Bollette, martedì Dl da 3 miliardi. Bonus sociali e aiuti alle imprese

Bollette, martedì Dl da 3 miliardi. Bonus sociali e aiuti alle imprese

Il Governo accelera sui nuovi aiuti per famiglie e imprese contro il caro energia e prepara un decreto che, salvo inciampi dell’ultima ora, dovrebbe arrivare martedì sul tavolo del Consiglio dei ministri insieme al disegno di legge delega sul nucleare, come annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in prima linea sui due dossier insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che aveva anticipato l’arrivo del provvedimento la settimana scorsa al Senato.

Decreto da 3 miliardi

Il decreto, che dovrebbe mettere sul piatto circa tre miliardi per i prossimi sei mesi, è ancora in elaborazione ma dovrebbe svilupparsi sostanzialmente lungo tre filoni: da un lato, i sostegni per i nuclei più fragili con il potenziamento del bonus sociale (lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico o fisico) e, dall’altro, gli interventi a sostegno delle imprese che chiedono da settimane un segnale all’Esecutivo. Un terzo capitolo sarà rappresentato da controlli e sanzioni sugli operatori che assorbono gli aiuti in bolletta con altre voci.

Il potenziamento del bonus

Per le famiglie, il decreto dovrebbe contenere un rafforzamento del bonus sociale, probabilmente mediante un ampliamento della platea dei beneficiari. Quando, con la legge di Bilancio 2022, si decise l’innalzamento fino a 15mila euro della soglia Isee (la “lente” che fotografa la situazione economica e in base alla quale si decide l’accesso all’agevolazione) rispetto all’asticella ordinaria dei 9.530 euro, con il risultato di distribuire il beneficio a quasi 5 milioni di nuclei. Il costo della misura si aggirerebbe sugli 1,3 miliardi di euro anche se i numeri definitivi saranno identificati non appena sarà individuata la platea. Quest’ultima, stando ai dati appena diffusi dall’Inps con la pubblicazione dell’Osservatorio Isee, abbraccia circa 5,8 milioni di nuclei familiari che teoricamente potrebbero ricevere il beneficio se in possesso dei requisiti di ammissibilità delle forniture potenzialmente agevolabili.

Il fronte delle imprese

Sul bonus, dunque, la linea sembrerebbe abbastanza definita, mentre sulle altre misure il cantiere è ancora aperto. L’obiettivo è di alleggerire anche le imprese, comprese ovviamente le energivore, ma le ipotesi sul tavolo, che sono diverse, devono considerare i paletti Ue sugli aiuti di Stato.

L’intervento sulle quote Ets

Un primo possibile intervento riguarderebbe le quote Ets (la tassa sulle emissioni) garantite dalla generazione termoelettrica che scarica così il costo della CO2 sul prezzo dell’elettricità: in questo modo si alleggerirebbe l’esborso dell’energia per tutte le fonti con un effetto moltiplicativo sulla bolletta finale (in pratica a un taglio di circa 2 euro corrisponde a un beneficio sull’elettricità di 4/5 euro per megawattora). Su questo fronte, le imprese chiedono di attuare quanto già previsto dal decreto 47 del giugno 2020 che innalzava da 150 a 600 milioni il valore delle compensazioni per i costi indiretti Ets trasferiti sull’energia elettrica. L’orientamento del Governo sarebbe quello di andare incontro alle richieste accorciando anche il ciclo di pagamento (ora a due anni).

Fonte: Il Sole 24 Ore