Bologna, 600 richieste di aiuto per case allagate e un morto

Ennesimo disastro da maltempo in Emilia-Romagna, altri 2mila sfollati e una vittima, e una nuova richiesta di stato di emergenza. Non fa quasi più notizia la via Emilia piegata dall’effetto delle piogge battenti del fine settimana e mentre si continua a spalare fango, a ripristinare strade e ponti e a contare i danni (questa volta concentrati tra Reggio Emilia e Bologna, più che in Romagna), emerge sempre più chiara la responsabilità di incuria e miopia umane: si è cementificato troppo a dispetto delle esigenze dei corsi d’acqua e della fragilità del territorio padano, costretto tra pianure bonificate e colline franose, e la nuova epoca di cambiamento climatico presenta in conto. A meno di un mese dalle elezioni regionali, però, la quarta alluvione in 16 mesi invece di spingere la comunità (esasperata) alla coesione interna, diventa strumento di campagna politica, che le coalizioni di destra e di sinistra cavalcano.

Bologna epicentro dei danni

Le piogge del weekend hanno avuto questa volta come epicentro Bologna, dove sono caduti oltre 160 millimetri di pioggia in 24 ore, più che nel maggio 2023, su terreni già saturi di acqua, con un morto a Pianoro, alla guida di un’auto travolta dall’acqua, e 2mila persone evacuate. «La Romagna questa volta è stata salvata, il Senio e il Lamone, che sono i fiumi più delicati, stanno gestendo i colmi di piena», ha spiegato Irene Priolo, facente funzioni di presidente della Regione in attesa dell’esito delle urne il prossimo 17 novembre in conferenza stampa ieri. Le Ferrovie dello Stato hanno comunque interrotto ieri in via precauzionale tratti della linea Ferrara-Ravenna e di Rimini-Ravenna, così come la linea sulla Porrettana nel Bolognese. A Modena ci sono stati allagamenti in più punti e colmi di piena hanno interessato anche Secchia e Panaro, senza però esiti gravi. Nel Reggiano il torrente Crostolo ha rotto gli argini così come a Parma si sono registrati «eventi importanti ma non problemi significativi», è la sintesi di Priolo, che si prepara a chiedere a Roma un nuovo stato di emergenza per l’alluvione.

La ribellione di torrenti e canali sotto le Due Torri

«È caduto un quantitativo di pioggia doppio rispetto al maggio 2023 che ha mandato in crisi il sistema dei torrenti e dei canali della città», spiega il sindaco di Bologna Matteo Lepore, lodando la massa di volontari che si stanno prodigando da ieri per spalare acqua e fango soprattutto nel quadrante sud-ovest della città, mentre sono in arrivo uomini e mezzi della Protezione civile. Tutti i fiumi e i torrenti che attraversano Bologna hanno creato problemi: dal Savena fino al Navile passando per il centro storico. «Sono saltate le tombature e le fognature, questo significa che la pressione dell’acqua è stata fortissima. E il suolo non ha retto perché già imbevuto dell’acqua delle settimane scorse che scendeva dai colli», spiega il primo cittadino. Simbolo del disastro è il canale Ravone, che ha raggiunto i 4 metri di altezza e inondato il tratto centrale della via Emilia, poco fuori le mura, sfondando muri delle cantine e sottoscala per la pressione dell’acqua. E sarebbe andata anche peggio nel centro storico – spiegano i tecnici – se il canale Reno non fosse stato recentemente scoperchiato, scelta che ha permesso di far defluire l’acqua senza esplosioni nel sottosuolo e nelle fognature. L’Ospedale di Bentivoglio ha dovuto evacuare 59 pazienti per gli allagamenti di alcuni reparti.

Oggi Allerta Arancione e scuole chiuse

Il sindaco Lepore giustifica il disastro anche per errori nelle allerte meteo: «Non doveva cadere tutta questa pioggia su Bologna ma sulla pianura e sul Modenese, invece è caduta tutta su Bologna e sulla sua collina. Noi avevamo allertato la popolazione delle zone critiche già sabato pomeriggio e questo ci ha permesso di fare tante evacuazioni e di far salire le persone ai piani alti. Non ha salvato le case dai danni, ma se non altro ha salvato le persone». Sono già oltre 600 le richieste di aiuto e di intervento arrivate ieri sera al Comune di Bologna, che in mattinata (di domenica) ha pubblicato online un modulo per chiedere supporto in caso di allagamenti di cantine, seminterrati, piani terra, garage. «Sono state ricontattate il 90% delle persone che ci hanno scritto e le altre le stiamo contattando ora», assicura il sindaco.

Per oggi è in vigore l’allerta Arancione per criticità idraulica diramata dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, non solo in Emilia-Romagna ma in Lombardia e Veneto, mentre il blocco di area perturbata inizia a spostarsi lentamente verso sud-ovest. A Bologna tutte le scuole sono chiuse, l’università Alma Mater ha spostato tutte le lezioni in modalità online e in città sono spente telecamere e autovelox per agevolare il traffico, mentre si riparano e puliscono le strade. Scuole aperte, invece, dopo le verifiche tecniche, a Modena e negli altri capoluoghi della via Emilia.

Fonte: Il Sole 24 Ore