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Bonus casa, così il rogito blinda gli sconti più alti
Una dichiarazione inserita nel rogito per salvare le agevolazioni con aliquota più alta. Potrebbe passare da questo meccanismo la soluzione dei problemi posti dall’ultima legge di Bilancio per gli sconti fiscali collegati agli atti di acquisto: il sismabonus acquisti, lo sconto dedicato agli edifici residenziali ristrutturati e quello per i box auto nuovi.
A dare questa importante indicazione è la guida dedicata ai bonus casa, appena aggiornata dal Consiglio nazionale del Notariato alle ultime novità normative e pubblicata insieme a 14 associazioni di consumatori. Un’indicazione che potrebbe valere 14 punti di agevolazione in più.
Sconti più elevati e requisiti
Quello sui bonus acquisti è, infatti, uno dei dubbi più ricorrenti legati all’applicazione della legge di Bilancio 2025. L’ultima manovra, infatti, condiziona l’ottenimento di sconti più elevati (dal 36% al 50% nel 2025) a due nuovi requisiti, finora mai applicati nel sistema dei bonus edilizi: essere titolari di un diritto reale sull’immobile (la proprietà, ma non solo) e avere collocato in quella casa l’abitazione principale. Questo secondo requisito (che consiste in sostanza nell’aver spostato la residenza all’interno dell’immobile), ovviamente, non può essere dimostrato, in caso di acquisto di un immobile, al momento del rogito.
L’orientamento dei notai
Cosa fare, allora, per non perdere lo sconto fiscale, subendo un taglio di ben 14 punti alle agevolazioni? La guida dei notai approfondisce il tema, dando il punto di vista di chi sarà chiamato ad assistere i cittadini proprio in fase di rogito. «Le norme in tema di aliquota agevolata – premette la guida – sembrano tarate solo per i bonus ordinari», cioè per immobili già di proprietà dei contribuenti. «Nel caso dei bonus acquisti, invece, l’acquirente non è già titolare della proprietà o di un diritto reale di godimento sul bene oggetto di vendita né tale bene già costituisce sua abitazione principale (tale situazione potrà verificarsi solo dopo l’acquisto)».
Per i notai, allora, è ragionevole «ritenere che delle detrazioni bonus acquisti con aliquota agevolata possa fruire anche l’acquirente di immobile». Sarà, però, necessario che l’acquirente, all’interno dell’atto di acquisto, «dichiari di voler destinare a propria abitazione principale» l’immobile. Inoltre, sarà necessario che «detta destinazione avvenga effettivamente entro la scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta in cui è stato stipulato l’atto di acquisto». In questo modo, nel momento in cui viene materialmente utilizzata la prima rata della detrazione maturata con il rogito, le condizioni previste dalla manovra saranno tutte soddisfatte.
Fonte: Il Sole 24 Ore