Bonus, pensioni, reddito: la manovra torna a Palazzo Chigi

Bonus edilizi, pensioni, reddito di cittadinanza e sanità al centro del lungo lavoro di messa a punto della legge di bilancio. Tanto che la riscrittura ex novo di alcune norme e l’inserimento di altre disposizioni porterà a un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi e potrebbe spingere il Governo a un nuovo esame in Consiglio dei ministri nelle prossime ore prima dell’approdo del Ddl al Senato. Intanto il premier Mario Draghi sta facendo il punto su alcune misure della manovra a Palazzo Chigi con i ministri del Lavoro Andrea Orlando e dell’Agricoltura Stefano Patuanelli.

Sale la tensione fra i partiti

Nel frattempo fra i partiti la tensione dell’attesa sale: da Palazzo Madama Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, mette i piedi nel piatto di una delle questioni più complicate di queste ore, e chiede di abolire il «tetto assurdo» all’Isee introdotto per limitare la proroga del Superbonus a villette e abitazioni unifamigliari in genere. Dalla Camera invece Luigi Marattin (Iv), presidente della commissione Finanze, sottolinea la «distorsione ormai strutturale» rappresentata dal ritardo con cui le manovre arrivano in Parlamento. Mentre Martina Nardi (Pd), presidente della commisione Attività produttive di non cambiare in corsa le regole del 110%.

I capitoli che cambiano

Alcune norme, per esempio sul bonus affitti per i giovani e sullo sviluppo degli asili nido, hanno già trovato un testo nuovo. Ma altre, a partire appunto dai bonus edilizi, sono ancora in discussione, e non si esclude un nuovo vertice di maggioranza nelle prossime ore. Già decisa appare la proroga di sconto in fattura e cessione dei crediti, anticipata sul Sole 24 Ore di venerdì scorso, ma sul Superbonus per le villette e sulle verifiche anti-frode i lavori sono in corso. Lo stesso accade per la nuova griglia di controlli sul reddito di cittadinanza, altro tema che alimenta le tensioni nella maggioranza.

I nodi incentivi fiscali e reddito di cittadinanza

Un filo rosso collega le discussioni su incentivi fiscali all’edilizia e reddito di cittadinanza che impediscono al testo della legge di bilancio di trovare una formulazione definitiva ormai a 10 giorni dall’approvazione formale in consiglio dei ministri. In entrambi i casi, infatti, il problema è quello di contenere il rischio abusi reso evidente dalle cronache degli ultimi giorni.

Sugli incentivi per la casa, come anticipato dal Sole 24 Ore di venerdì scorso, il pressing alimentato soprattutto dal Movimento 5 Stelle ha portato alla replica per il 2022-24 della possibilità di ottenere lo sconto direttamente in fattura oppure di cedere il credito maturato. I numeri delle operazioni già effettuate, pubblicati domenica su questo giornale, mostrano però che i due meccanismi sul complesso dei bonus in edilizia ha raggiunto quota 19,3 miliardi di euro, dimensione difficile da gestire anche in termini di saldi di finanza pubblica. E nel calderone, ha denunciato in prima persona il direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, sono entrati anche crediti inesistenti, che una stima prudenziale indica in almeno 800 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore