Bonus psicologo: perché dopo un anno è ancora bloccato

Bonus psicologo: perché dopo un anno è ancora bloccato

Niente da fare ancora per i tanti italiani che sperano di conquistare l’incentivo da spendere per sessioni di psicoterapia per combattere stress, ansia e depressione del post pandemia. Ci sono i fondi sia per il 2023 (cresciuti a 10 milioni) che per il 2024 (8 milioni) e anche il decreto con le modalità per fare domanda è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma per rendere finalmente operativo il bonus psicologo manca ancora un passaggio e cioè la circolare Inps che attiva la piattaforma con le scadenze per presentare le domande. Un ritardo davvero eccessivo, di circa un anno, anche perché si tratta di passaggi già fatti nel passato visto che il bonus psicologo è stato introdotto nel 2021 e reso strutturale dalla manovra per il 2023

Il bonus psicologo e le risorse a disposizione

Il bonus psicologo – un contributo che cresce in base all’Isee per spendere 50 euro per ogni seduta di psicoterapia – è stato introdotto a dicembre del 2021 dal decreto legge 228/2021 e reso operativo nel luglio del 2022. La misura ha riscosso un successo incredibile tanto che nella prima edizione sono arrivate quasi 400mila domande, ma ne sono state accettate solo 40mila domande (dunque circa il 10%) con i 25milioni di euro che erano a disposizione. Poi è arrivata la manovra del 2023 che ha reso strutturale il bonus psicologo stanziando 5 milioni per il 2023 e 8 milioni per quest’anno. Poche risorse – come ha riconosciuto lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci – che in effetti sono state un po’ rimpinguate a dicembre scorso con il decreto anticipi che ha alzato le risorse per il 2023 di altri 5 milioni per un totale di 10 milioni.

I ritardi: dal decreto attuativo alla piattaforma Inps

Ma il nodo come detto non sono tanto le risorse, che anche se non sufficienti rispetto alla potenziale platea di pazienti, sono a disposizione e potrebbero addirittura crescere con un emendamento al milleproroghe. Il cavillo è, come troppo spesso accade in Italia, l’attuazione: le modalità per poter accedere al bonus sono arrivate in ritardo con l’approvazione solo a fine novembre del decreto a firma del ministero della Salute e del Mef che è stato poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 gennaio. Manca poi come detto ,a un mese di distanza dall’entrata in vigore del decreto, l’attivazione da parte dell’Inps della piattaforma con le scadenze con le quali presentare le domande. Un ritardo non giustificato come spiega Filippo Sensi (Pd) tra i “padri” del bonus:  «Mi chiedo cosa ci voglia ad attivare la piattaforma, Ips ha tutto il know how possibile e immaginabile, lo hanno già fatto l’anno scorso, non si capisce perché – oltre ad aver sprecato un anno intero per fare i decreti attuativi – ora non riescano ancora ad accettare le domande online. Di una misura, peraltro, che ha tirato tantissimo».

Come funziona il contributo per le sedute dallo psicologo

Il bonus consiste in un contributo economico per pagare le sedute presso specialisti, psicologi o psicoterapeuti privati iscritti all’albo professionale. L’elenco degli operatori che aderiscono è consultabile sui siti dell’Inps, Cnop e degli Ordini delle regioni e delle province autonome. In caso di accoglimento della domanda, il contributo è riconosciuto, per un importo fino a 50 euro per ogni seduta di psicoterapia, ed è erogato fino a concorrenza della somma massima assegnata, parametrata ai valori Isee. L’importo, riconosciuto una sola volta, è fissato in un massimo di 1.500 euro per redditi con Isee inferiore a 15mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta); 1.000 euro per redditi con Isee compreso tra 15mila e 30mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta) 500 euro per redditi con Isee superiore a 30mila ma inferiore a 50mila (fino a 50 euro per ogni seduta). Sarà l’Inps a redigere le graduatorie definite Regione per Regione individuando i beneficiari in base all’ammontare delle risorse.

Fonte: Il Sole 24 Ore