
Bonus psicologo, valanga di domande ma poche risorse e ritardi procedurali
Fra risorse insufficienti e ritardi attuativi, il bonus psicologo fatica a far fronte alle esigenze dei cittadini. Nel 2022, anno di esordio del contributo alle sedute di psicoterapia, sono arrivate 395mila domande e ne sono state accolte poco più di 41mila, il 10,5 per cento. Ancor peggio è andata nel 2024, quando è stato finalmente possibile utilizzare, anche se in parte, i fondi 2023. L’anno scorso i cittadini hanno inviato 400.505 richieste ma solo 3.325 hanno ottenuto il contributo, lo 0,8% del totale.
Introdotto dal governo Draghi nel 2022 per contrastare gli effetti psicologici determinati dalla pandemia, il bonus (50 euro a seduta richiedibile da chi ha un Isee inferiore a 50mila euro) è stato reso strutturale ma con importi molto più ridotti. Ritardi procedurali ne hanno poi rallentando l’utilizzo, tant’è che la metà dei fondi 2023 (5 milioni) deve essere ancora assegnata, così come le risorse 2024.
Lo stanziamento più alto risale al 2022, quando fu di 25 milioni. Dopodiché si è passati ai dieci milioni del 2023 e ai 12 milioni del 2024. La Manovra 2025 ha lievemente incrementato gli importi del 2025, 2026 e 2027 che restano comunque sempre al di sotto di dieci milioni e sono: 9,5 milioni per il 2025, 8,5 per il 2026 e nove per il 2027. Dal 2028 il finanziamento sarà invece di otto milioni ogni anno.
Ma a creare ulteriori difficoltà ci si sono messi anche i tempi di attuazione. Solo nel 2024 (con un anno di ritardo) è stato possibile presentare le domande che attingevano ai fondi 2023 e solo per il 50 per cento.
Questo perché il decreto del ministero della Salute che detta i criteri di utilizzo e di riparto fra le Regioni oltre a essere stato varato il 24 novembre 2023 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 10 gennaio 2024, riguardava solo la metà dell’importo disponibile (cinque milioni), ossia lo stanziamento iniziale previsto dalla legge di Bilancio 2023: non teneva cioè conto dell’incremento di cinque milioni previsto dal decreto legge 145 del 18 ottobre 2023 (convertito dalla legge 15 dicembre 2023, n.191). L’Inps ha quindi accolto solo le istanze che potevano essere finanziate con i cinque milioni iniziali. Per utilizzare i restanti cinque milioni è necessario un altro decreto del ministero della Salute che dovrebbe uscire in Gazzetta nei prossimi giorni (dopo un ulteriore anno). Non essendo però cambiate le regole, non sarà necessario rispedire la domanda: l’Inps, una volta ricevuti i fondi dalle Regioni, accoglierà un altro pacchetto di istanze (sempre circa 3.300) seguendo la graduatoria esistente. Una buona notizia per i beneficiari ma resta il fatto che la percentuale di richieste accolte (che salirà all’1,7%) resta bassissima.
Fonte: Il Sole 24 Ore