Borrell: in Libano Israele ha superato un’altra linea rossa

BRUXELLES – Riuniti martedì 15 in Lussemburgo, i ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno ribadito il loro pieno sostegno alla forza Unifil delle Nazioni Unite, dispiegata alla frontiera tra Israele e Libano, criticando lo Stato ebraico, tra le altre cose per il ferimento di cinque Caschi blu negli ultimi giorni. Nel contempo, nella loro riunione, i ministri hanno anche varato una serie di sanzioni contro l’Iran, accusato di aiutare la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina.

«In Libano una nuova linea rossa è stata superata dalle forze israeliane, con l’attacco delle forze dell’Onu: oggi ( i ministri hanno ribadito il pieno sostegno all’Unifil, nessuno ha chiesto il ritiro del contingente», ha detto l’Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell in una conferenza stampa. «Sembra chiaro che Israele voglia raggiungere i suoi obbiettivi militari a un alto prezzo. Dobbiamo affrontare la realtà». In novembre i Ventisette discuteranno del futuro del loro Accordo di associazione con Israele.

In un comunicato domenica a nome dei Ventisette, l’ex ministro degli Esteri spagnolo aveva espresso «grave preoccupazione» per la situazione sul terreno. La dichiarazione era stata oggetto di lunghi negoziati. In particolare, la Repubblica Ceca aveva chiesto più volte di ammorbidire le critiche contro Gerusalemme. Ieri Josep Borrell è stato più duro, definendo gli attacchi contro i Caschi blu «completamente inaccettabili». Il Libano non può diventare «una seconda Gaza», ha aggiunto, notando «una erosione del diritto umanitario a livello internazionale».

Come detto, i ministri degli Esteri dell’Unione hanno anche deciso di imporre sanzioni a sette cittadini e a sette organismi iraniani, tra cui la compagnia Iran Air, per i loro legami nel trasferimento di missili balistici alla Russia. Nell’elenco figurano anche le compagnie Saha Airlines e Mahan Air e il viceministro della Difesa iraniano Seyed Hamzeh Ghalandari. In settembre, gli Stati Uniti avevano rivelato che Mosca aveva ricevuto missili balistici dall’Iran da usare nella guerra in Ucraina.

Per tutta risposta, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo governo non ha trasferito armi alla Russia da quando è entrato in carica in agosto. Le sanzioni riguardano anche importanti funzionari delle Guardie rivoluzionarie islamiche e gli amministratori delegati dell’Iran Aircraft Manufacturing Industries e dell’Aerospace Industries Organization. Le misure includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggiare nell’Unione europea.

Fonte: Il Sole 24 Ore