Borsa, a Piazza Affari scattano le banche dopo Moody’s. Spread in calo verso 170
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Prima seduta della settimana poco mossa per le Borse europee, che cercano di difendere i guadagni dell’ultima settimana, quando i listini erano stati sostenuti dalla convinzione che i tassi di interesse hanno ormai raggiunto il picco e che le banche centrali, a partire dalla Federal Reserve, il prossimo anno torneranno a tagliare il costo del denaro. Una prospettiva che schiaccia il dollaro ai minimi da due mesi.
Il FTSE MIB di Milano oscilla attorno alla parità, ma è appesantito dallo stacco cedole che incide per un -0,84%. Al netto di questo, l’indice principale di Piazza Affari sarebbe in aumento di circa un punto, dopo che venerdì sera l’agenzia di valutazione Moody’s ha confermato il rating italiano migliorando l’outlook a «stabile» da «negativo». Tra l’altro, questo sostiene le banche, le migliori sul Ftse Mib, e spinge al ribasso lo spread, che cala verso quota 170 punti. Poco mossi il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, dopo il calo dei prezzi alla produzione (-0,1% a ottobre e -11% su anno), l’IBEX 35 di Madrid, l’AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra.
Milano frenata da stacco cedole, Moody’s spinge le banche
Sotto i riflettori in particolare Piazza Affari, dove il Ftse Mib sarebbe in rialzo al netto dell’impatto dello stacco cedole di Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Poste Italiane, Recordati, Tenaris e Terna, che pesa complessivamente per lo 0,84%. Il listino milanese festeggia il giudizio dell’agenzia Moody’s, che venerdì ha confermato il rating sovrano del nostro Paese migliorando l’outlook a “stabile”. Una decisione che dà sollievo allo spread BTp-Bund e premia in particolare le banche, con in accelerata Banca Mps, Intesa e Mediobanca (entrambe al netto del dividendo), Banca Pop Er e Banco Bpm. Il rincaro del greggio premia Saipem, mentre resta indietro solo Generali, al secondo giorno di cali dopo la pubblicazione dei conti trimestrali.
Spread in calo verso 170 punti dopo Moody’s
Il miglioramento dell’outlook sul rating Baa3 dell’Italia da parte di Moody’s Investors Service a stabile da negativo favorisce un’ulteriore dinamica di restringimento a breve termine per i titoli di Stato italiani. «Tuttavia, dati gli attuali livelli di scambio, un ulteriore restringimento dello spread BTP-Bund a 10 anni potrebbe essere limitato all’intervallo 160/165 pb», spiegano gli analisti di Morgan Stanley Research. Intanto, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari durata tedesco si attesta a 173 punti base dai 176 punti base della chiusura di venerdì. In contrazione anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che viaggia al 4,33% dal 4,35% del finale della vigilia.
Euro cerca quota 1,1 dollari, in rialzo petrolio e gas naturale
Sul valutario, l’euro allunga a 1,0917 dollari da 1,0879 venerdì in chiusura. La moneta unica è indicata anche a 162,83 yen (da 162,94), mentre la divisa nipponica si rafforza anche nei confronti del dollaro a 149,16 per un dollaro da 149,77. In rialzo il prezzo del petrolio: il Wti per gennaio passa di mano a 76,70 dollari al barile (+0,87%), mentre l’analoga consegna sul Brent sale dello 0,76% a 81,22 dollari. In progresso del 3,6% a 46,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam.
Fonte: Il Sole 24 Ore