Borsa, dipendenti in sciopero per la prima volta. Ecco perché

Oggi pomeriggio per due ore, dalle 15,30 alle 17,30, il personale di Borsa italiana e di tutte le società del gruppo – Mts, Cassa di compensazione e garanzia, Montetitoli – incrocerà le braccia per il primo sciopero nella storia di Piazza Affari: non sono previsti però disservizi per l’operatività dei mercati. La vertenza è stata aperta dalle rappresentanze sindacali – che mercoledì 3 luglio sono state convocate dal ministro del made in Italy Adolfo Urso – per denunciare quello che a loro giudizio è uno svuotamento delle competenze delle realtà del gruppo all’interno di Euronext, la federazione di Borse europee che, oltre a Milano, comprende anche Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo.

Le contestazioni

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil manifestano in particolare preoccupazioni per la tenuta occupazionale sul territorio nazionale e la tutela delle professionalità in Italia. Inoltre contestano la scelta dell’azienda di non corrispondere gli aumenti salariali previsti dal contratto nazionale del credito attraverso assorbimenti delle poste ad personam. Terzo punto è la denuncia legata all’organizzazione del lavoro che richiede, sostengono i sindacati, un ricorso ormai strutturale a straordinari anche nel week-end e di notte. Infine, nel mirino c’è la governance. «A fronte della rilevanza nazionale dell’infrastruttura di mercato, come volano per la crescita economica e la stabilità finanziaria del nostro Paese, notiamo un progressivo trasferimento al di fuori dell’Italia dell’indirizzo strategico del gruppo, e uno spostamento dei ruoli apicali in altre aree geografiche di Euronext», notano i sindacati.

La replica

Euronext ha una formula federativa a matrice per la gestione delle diverse realtà che compongono il gruppo. Con la progressiva integrazione di Borsa italiana, ha spostato in Italia, nei pressi di Bergamo, i data center di tutto il gruppo, ha fatto della Cassa di compensazione e garanzia la clearing house comune (cedendo la quota di minoranza di Lch in Francia) e ha trasferito a Milano la direzione finanziaria che fa capo a Giorgio Modica. Inoltre rivendica di aver creato cento nuovi posti di lavoro, in buona misura legati all’acquisizione del ramo tecnologico di Nexi che serve Mts e in parte Montetitoli. Insomma, Euronext ritiene di aver valorizzato Borsa italiana all’interno di una struttura paneuropea.

Da Piazza Affari arriva un invito al dialogo «che rimane una nostra priorità», dicono dalla società-mercato. « Le nostre persone rappresentano una componente fondamentale per il successo di Euronext non solo in Italia, ma in tutta Europa – viene sottolineato – Il confronto che abbiamo avviato con le parti sindacali poggia su basi solide, costituite dal nostro impegno nel valorizzare il contributo estremamente rilevante dell’Italia in Euronext, come dimostrano i considerevoli investimenti fatti. Per questo è nostra intenzione fare tutto il possibile per migliorare ulteriormente la qualità del dialogo, valorizzando le occasioni per un confronto costruttivo, nell’interesse del gruppo e di tutti i suoi lavoratori in Italia».

Si conosceranno venerdì le percentuali di adesione allo sciopero, cui potrebbero far seguito altre forme di mobilitazione, già annunciate dalle organizzazioni sindacali la settimana scorsa.

Fonte: Il Sole 24 Ore