Borsa e reputazione sul web, al primo posto Eni mentre all’ultimo c’è Interpump

Reputazione online e influencer. L’inizio 2024 ha messo in evidenza il potere del web e, allo stesso tempo, quanto può essere effimero. Ecco perché si è deciso di accendere i riflettori sulla Borsa di Milano per capire che tipo di reputazione online abbiano le aziende dell’indice FtseMib, le cosiddette blue chip. Nell’indagine c’è un perimetro temporale e linguistico. Reputation Manager, società che ha realizzato l’analisi, ha monitorato i 40 titoli più importanti e capitalizzati di Piazza Affari dal primo luglio al 31 dicembre 2023; il monitoraggio ha riguardato soltanto sorgenti di lingua italiana. Per il resto l’algoritmo ha lavorato su tutto, dai siti dei quotidiani ai social network passando per i blog per un totale di 1,07 milioni di contenuti. Ecco cosa è emerso.

Eni, Ferrari, Enel sul podio

Il trittico del vertice è composto da Eni, Ferrari ed Enel. Sono le aziende che hanno ricevuto i punteggi più alti con variazioni minime. Alla fine però la spunta la multinazionale guidata da Claudio Descalzi con 67,83 punti. «La reputazione è un asset sempre più rilevante – spiega Andrea Barchiesi, fondatore e amministratore delegato di Reputation Manager, azienda con vent’anni di esperienza nel settore –. Anche se è qualcosa di intangibile, il suo valore può essere misurato. Noi la analizziamo in termini matematici, studiando la massa reputazionale di ogni brand. E, come avviene in fisica, la massa è in grado di attrarre o respingere».

Secondo le rilevazioni di Reputation manager, Eni ha conquistato la vetta grazie a un trimestre record a livello finanziario, alle notizie sulla celebrazione del 70mo anniversario, ai contenuti che la citano in relazione a Milano-Cortina 2026, all’impegno nei biocarburanti e agli Eni Awards.

E il tema dei carburanti fossili?

Ovviamente la domanda sorge spontanea: e tutta la questione dei carburanti fossili ha pesato o no? «Certo che ha pesato – spiega Barchiesi –ma, sommando tutto, i contenuti positivi sono nettamente in maggioranza. Questa classifica è il risultato del nostro monitoraggio e noi non diamo giudizi di merito. Tengo a precisare che dal monitoraggio viene escluso tutto ciò che Eni o le altre aziende dicono di sé stesse. Viene esclusa ovviamente anche la pubblicità». 

Dunque non vengono presi in considerazione il sito web del gruppo o i comunicati stampa dell’azienda. Barchiesi conferma, spiegando che «i siti web di quotidiani o in generale di mass media con più autorevolezza, hanno un peso maggiore di altre fonti di notizie».

Fonte: Il Sole 24 Ore