Borsa, Europa cauta dopo i record di Wall Street. A Milano Saipem e Mps guidano il listino
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee sono guardinghe nell’ultima seduta della settimana e in una giornata in cui si guarderà anche al dato sull’inflazione Ue, utile per intuire le prossime mosse della Bce. A rallentare gli acquisti contribuisce anche la frenata di Wall Street dopo i record toccati alla vigilia dal Dow Jones che ha superato la soglia simbolica dei 40mila punti.
In questo contesto, il FTSE MIB di Milano si muove attorno alla parità, mentre restano più deboli il DAX 40 di Francoforte, il CAC 40 di Parigi, l’IBEX 35 di Madrid, il FT-SE 100 di Londra e l’AEX di Amsterdam. Contrastate le Borse asiatiche, con Tokyo in calo, risentendo della debolezza di Wall Street e dell’incertezza per le prossime mosse di politica monetaria della Banca centrale giapponese. Sull’azionario milanese rimane sotto i riflettori il settore bancario, mentre procede l’iter di approvazione della riforma sul Superbonus.
Spread poco mosso a 130 punti
Andamento stabile per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005560948) e il pari scadenza tedesco si attesta a 130 punti, invariato rispetto al riferimento della vigilia. In lieve aumento, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che viaggia al 3,76% dal 3,75% del closing precedente.
Euro stabile, petrolio ancora in rialzo
Sul valutario, l’euro si attesta a 1,086 dollari (1,087 alla vigilia La moneta unica vale 168,18 yen (168,78), mentre il dollaro/yen è a 155,73 (155,25).
Sale ancora il petrolio, con il Wti giugno scambiato a 79,59 dollari (+0,44%) e il Brent a 83,78 (+0,66%). In rialzo lieve rialzo dello 0,4% anche il gas naturale ad Amsterdam a 30,38 euro al MWh.
Tokyo chiude in calo dello 0,4%, piazze asiatiche contrastate
Il Nikkei giapponese ha chiuso in calo dello 0,4%, mentre le altre piazze sono miste. A condizionarle sono una serie di dati macro cinesi (+6,7% annuo della produzione industriale ad aprile e +2,3% delle vendite dettaglio) e le misure del governo di Pechino per rilanciare il settore immobiliare in crisi e agevolare l’acquisto delle case.
La Borsa di Hong Kong torna agli scambi con solidi guadagni: l’indice Hang Seng sale, attestandosi a 19.525,12 punti. Le piazze cinesi viaggiano contrastate, intorno alla parità: l’indice Composite di Shanghai sale nelle prime battute dello 0,10%, a 3.125,45 punti, mentre quello di Shenzhen segna una flessione dello 0,13%, a quota 1.762,43.
Fonte: Il Sole 24 Ore