Borsa, Europa debole. A Milano scatta Tim

Borsa, Europa debole. A Milano scatta Tim

(Il Sole 24 Ore Radiocor) Borse europee deboli, sulla scia della chiusura in calo registrata da Wall Street. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina, con Nvidia sotto la lente delle autorità cinesi, hanno alimentato i timori degli investitori, già preoccupati per la delicata situazione in Medio Oriente, dopo la caduta in Siria del regime di Bashir Al Assad. Sale intanto l’attesa per le decisioni che adotterà gioverì la Banca centrale europea, in tema di tassi di interesse. Milano cede lo 0,1%, mentre lo spread si attesta a 109 punti, dai 107 della vigilia. Rimane sotto i riflettori Parigi, nell’attesa della formazione del nuovo governo. Il presidente, Emmanuel Macron, ha invitato tutti i partiti, ad eccezione del Rassemblement national e de La France Insoumise, al fine di “costituire un governo di interesse generale”

Nvidia sotto indagine, inflazione tedesca al 2,2%

A far tremare i polsi degli investitori è stata la notizia che Nvidia è stata posta sotto indagine in Cina per possibili violazioni della legge antimonopolio del Paese. In particolare è sotto la lente delle autorità l’acquisizione della società Mellanox, secondo quanto ha riferito dalla Cnbc. Il caso, però potrebbe essere anche la conseguenza del giro di vite di restrizioni annunciate la scorsa settimana dall’amministrazione Biden in tema di vendita di chip statunitensi alla Cina. Sul fronte macro è emerso che l’inflazione armonizzata tedesca che a novembre si è attestata a -0,2% sul mese e a +2,2% sull’anno

A Milano scatta Tim, occhi su Anima dopo mossa Caltagirone

A Piazza Affari scatta Telecom Italia, spinta da giudizi favorevoli di broker. Le banche rimangono sotto i riflettori, con gli investitori che si interrogano sul risiko bancario e in particolare sulla delicata partita per il controllo di Banco Bpm , dopo che Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio e dopo che Credit Agricole, attraverso derivati, ha incrementato la propria quota nel capitale dal 9% al 15,1%, chiedendo alle autorità il via libera per arrivare al 19,99% del capitale. A complicare il quadro è stata la notizia emersa nella serata di ieri che l’imprenditore, Francesco Gaetano Caltagirone, ha rafforzato la sua partecipazione in Anima Holding al 5,3%. La sgr è sotto opa del Banco Bpm, che è già il primo azionista con una partecipazione superiore al 20%. L

Euro in lieve calo su dollaro, debole il greggio

Sul valutario il cambio euro/dollaro si attesta a 1,056 (da 1,058 di ieri), l’euro/yen si a 159,71 (159,82) mentre il dollaro/yen è a 151,23 (151,03). Poco mosso il gas a 44,74 euro al megawattora (-0,25%). Giù il petrolio con il Brent febbraio a 71,83 dollari al barile (-0,43%) e il Wti gennaio a 68 dollari (-0,53%).

Tokyo in rialzo, in Cina sotto la lente la bilancia commerciale

La Borsa di Tokyo ha archiviati la seduta in territorio positivo, trainata dalla debolezza dello yen, e malgrado i timori legati alle tensioni tra Usa e Cina dopo l’annuncio dell’inasprimento delle misure sulla vendita di chip da parte dell’amministrazione Biden e la notizia delle indagini cinesi su Nvidia. Il listino di riferimento Nikkei ha registrato un rialzo dello 0,5% a 39.367,58 punti. Tra i titoli, Renesas Electronics ha guadagnato il 4,2% e Sony Group il 4,1 per cento. Anche le Borse cinesi hanno ridimensionato i forti guadagni d’apertura sulle indicazioni del Politburo su un’azione più robusta a favore del rilancio dell’economia. Intanto sul fronte macro è stato annunciato che a novembre la Cina ha registrato un surplus commerciale di 97,44 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 69,45 miliardi dello stesso mese del 2023 e ai 95 miliardi attesi dagli analisti. Il saldo, ha riferito l’Amministrazione generale delle Dogane cinesi, è il più ampio da giugno e beneficia della spinta dell’export a +6,7% (quasi dimezzando il +12,7% di ottobre) malgrado abbia mancato le attese degli analisti a +8,5%. L’import, al contario, è scivolato a sorpresa a -3,9% a segnalare una domanda interna sempre più debole, ampliando la contrazione a -2,3% di ottobre e mancando le previsioni di un frazionale rialzo a +0,3 per cento.

Fonte: Il Sole 24 Ore