Borsa, Europa parte debole. A Milano giù Stellantis dopo calo immatricolazioni

Borsa, Europa parte debole. A Milano giù Stellantis dopo calo immatricolazioni

(Il Sole 24 Ore Radiocor)– Viaggiano deboli le borse europee nell’ultima seduta della settimana del nuovo anno, in scia alle performance di Wall Street della vigilia. Sempre Oltreoceano da segnalare i dati delle richieste dei sussidi di disoccupazione americana della vigilia che sono scesi ai minimi degli ultimi 8 mesi a 211.000 unità, contro stime a 225.000. Elemento che spinge gli analisti a ritenere che sia più probabile che a fine mese la Federal Reserve opterà per lo status quo sui tassi: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è solo l’11,2% di possibilità di un taglio dei tassi d’interesse, dopo i tre tagli consecutivi, per un totale di un punto percentuale. In questo contesto viaggia debole il FTSE MIB di Milano. Poco mossi il DAX 30 di Francforte, il CAC 40 di Parigi e il FT-SE 100 di Londra.

In una giornata scarna di dati macro economici, l’attenzione degli investitori sarà focalizzata sull’indice Ism manifatturiero americano atteso per nel pomeriggio, da sempre considerato una sorta di termometro per comprendere lo stato di salute dell’economia americana.

A Piazza Affari Mps e Stellantis sotto la lente

Sul listino principale milanese sotto osservazione Banca Mps, dopo che l’istituto ha annunciato che eserciterà in data 22 gennaio 2025 l’opzione di rimborso integrale in via anticipata dell’obbligazione subordinata Tier 2 denominata. Rimane inoltre in primo piano il risiko bancario. Prosegue il rilazo di Saipem che è tra i migliori titoli sul paniere principale milanese, dopo l’exploit del 2024 (le azioni sono salite di oltre il 70%) e il balzo di oltre il 6% della vigilia. Vendite invece su Stellantis dopo che a dicembre ha registrato un calo delle immatricolazioni del 18,1%. Nel 2024 ha immatricolato 454.013 unità, con una quota di mercato del 29,15%. Le immatricolazioni di auto in Italia a dicembre sono state pari a 105.715 unità, con una variazione negativa del 4,93% sullo stesso mese del 2023, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti. Nell’intero anno appena concluso le auto immatricolate sono state pari a 1.558.704 unità, in diminuzione dello 0,5% sul 2023. Sul fronte eneregtico, debole le utility dopo che nella Legge di Bilancio 2025 è stata confermata la proroga delle concessioni di distribuzione elettrica. Come ricorda Intermonte, Enel oggi è il principale operatore nella distribuzione elettrica in Italia, con un a quota di mercato pari a circa l’85%. Gli altri principali operatori sono le ex municipalizzate, in primis Acea , seguita da A2a ,Iren e Hera.

Prosegue debolezza dell’euro. Gas in area 50 euro

Sul fronte dei cambi, l’euro rimane debole sul biglietto verde: vale 1,028 dollari (ieri in chiusura a 1,02525), livelli che non si vedevano da due anni. Passa inoltre di mano a 161,49 yen, mentre il cross dollaro/yen è pari a 157,14. E’ stabile il petrolio, con il Wti, contratto di febbraio sopra i 73 dollari al barile e il Brent che sfiora i 76 dollari. I prezzi del gas sono ancora in tensione (sopra i 50 euro al megawattora) dopo il blocco delle forniture russe attraverso l’Ucraina scattato il primo gennaio, anticipato nei giorni scorsi, ma sempre gravoso per un sistema già stressato dalla prossima ondata di freddo e da stoccaggi Ue a livelli sensibilmente inferiori rispetto a un anno fa. Al 31 dicembre 2024 il riempimento dei depositi non andava oltre il 72,16% (Italia 78, 80%), rispetto all’86,27% (Italia 81,27%) del 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda poi lo spread, sostanzialmente stabile i rendimenti dei titoli governativi dell’Eurozona sul mercato secondario e, di conseguenza, anche per i differenziali. Il rendimento del BTp decennale benchmark (Isin IT0005560948) si attesta al 3,52%, dal 3,51% della chiusura di giovedì. Lo spread con il pari scadenza tedesco segna 116 punti, uno in meno rispetto alla serata di ieri. Nel corso del 2024 il differenziale tra il titolo italiano e quello tedesco è passato dall’area 168 punti di dodici mesi fa ai 116 di fine anno toccando i minimi a inizio dicembre sotto quota 106.

Asia, borse chiudono in rialzo

Le borse asiatiche chiudono la seduta in rialzo, guidata dal forte rimbalzo di Seul, e puntano a superare un inizio di anno deludente. L’indice KOSPI della Corea del Sud ha interrotto una serie di cinque giorni di perdite, con un balzo di quasi il +2%. L’indice più ampio di azioni Asia-Pacifico MSCI, al di fuori del Giappone (dove la Borsa è chiusa questa settimana), è salito dello 0,38%, con le azioni sudcoreane in testa. Tuttavia l’indice, che ha guadagnato quasi l’8% nel 2024, è sulla buona strada per un calo di quasi l’1% questa settimana. I listini cinesi hanno faticato a riprendersi dopo il crollo della vigilia, evidenziando le crescenti preoccupazioni per l’economia e una possibile guerra commerciale quando Donald Trump inizierà la sua presidenza degli Stati Uniti questo mese. L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,58%, dopo che, secondo quanto riporta il Financial Times, la Banca Popolare Cinese ha affermato che taglierà i tassi di interesse dall’attuale livello dell’1,5% “al momento opportuno” nel 2025. Inoltre prevede di avviare una riforma della propria politica monetaria per avvicinarsi al modello della Federal Reserve e della Bce dando centralità alle azioni sul tasso di riferimento e abbandonando gli obiettivi quantitativi sui prestiti concessi dalle banche. I rendimenti cinesi a lunga scadenza sono scesi ancora un po’, con i rendimenti dei titoli di Stato a 10 e 30 anni che si sono indeboliti di circa 3 punti base, toccando nuovi minimi record.

Fonte: Il Sole 24 Ore