Borsa, Europa verso apertura positiva. Bitcoin oltre 81mila dollari
Le Borse europee cercano di scrollarsi di dosso la debolezza seguita alle elezioni Usa e si preparano ad aprire la settimana in territorio positivo. In attesa dei nuovi dati sull’inflazione Usa, in calendario mercoledì, e degli interventi di numerosi esponenti della Fed, in particolare il presidente Jerome Powell giovedì, gli investitori continuano a valutare le potenziali conseguenze del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
La sua vittoria elettorale, intanto, continua a mettere le ali al Bitcoin, che è in rialzo dell’1,4% e supera per la prima volta quota 81mila dollari: è indicato ora a 81.049,57 dopo un massimo a 81.899. Tornando all’azionario, i future sull’Eurostoxx 50 sono in rialzo dello 0,4%, mentre a Piazza Affari i contratti sul Ftse Mib segnano +0,53%. Contrastati i listini asiatici alla luce del pacchetto di aiuti cinesi alle amministrazioni locali, considerato da molti osservatori insufficiente per rilanciare la domanda interna e l’intera economia della Repubblica Popolare.
Tra i principali titoli milanesi occhi puntati su Tenaris, che ha annunciato l’avvio del buyback da 700 milioni di dollari. Sul mercato valutario, euro ancora in calo a 1,0707 dollari da 1,720 venerdì in chiusura. La moneta unica vale anche 164,21 yen (da 163,70), mentre il rapporto dollaro/yen è a 153,36 (da 152,61): la divisa nipponica soffre la mancanza di indicazioni dalla Bank of Japan su un possibile rialzo dei tassi. Sul fronte dell’energia è poco mosso il prezzo del petrolio con il future dicembre sul Wti a 70,35 dollari al barile (-0,04%) e il contratto per gennaio sul Brent a 73,95 dollari (+0,11%). In calo dell’1,5% a 41,8 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana all’insegna della cautela, in attesa del ballottaggio alla Camera Bassa del Parlamento, che designerà il nome del nuovo capo dell’esecutivo. L’indice di riferimento Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,08%, a quota 39,533.32, e un guadagno di 32 punti. Sul fronte delle valute lo yen si mantiene stabile sul dollaro, a 153,50, e sull’euro a 164,50.
Le Borse cinesi chiudono gli scambi in rialzo, malgrado un avvio difficile in scia al maxi programma di aiuto ai governi locali carichi di debiti e ai timori crescenti di deflazione: l’indice Composite di Shanghai sale dello 0,51%, a 3.470,07 punti, mentre quello di Shenzhen sale dell’1,86%, a quota 2.133,57. Venerdì Pechino ha ufficializzato il piano pluriennale da totali 1.400 miliardi di dollari per alleggerire il debito delle ammministrazioni, privo però di misure di stimolo, ad esempio, per risollevare i consumi. Mentre nel fine settimana, sono emersi nuovi segnali sui rischi di deflazione. L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base annua a ottobre, in frenata dallo 0,4% di settembre e meno dello 0,4% atteso, scivolando ai minimi da giugno. Tuttavia, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, l’inflazione core, al netto delle componenti volatili del paniere quali cibo e carburante, è aumentata dello 0,2% a ottobre, a fronte dello 0,1% del mese precedente. I prezzi alla produzione, infine, hanno accusato un tonfo a -2,9% dopo il -2,8% di settembre e le attese a -2,5%: è stata la 25esima contrazione mensile e la più ampia da novembre 2023, alimentata soprattutto dalla debolezza della domanda interna.
Fonte: Il Sole 24 Ore