Borsa: il Dragone delude, Milano chiude in calo con lusso e petroliferi. Greggio a picco

Wall Street tenta il rimbalzo. Per gli Usa economia «senza atterraggio»?

Wall Street tenta il rimbalzo, con il prezzo del petrolio Wti in calo dopo i forti rialzi degli ultimi giorni dovuti all’escalation in Medio Oriente. Poco mossi, poi, i rendimenti dei titoli del Tesoro, dopo che il decennale, alla vigilia, ha superato il 4% per la prima volta da agosto. I trader hanno rivisto l’outlook per la politica monetaria: il rapporto sull’occupazione, il migliore in sei mesi, ha fatto riemergere la possibilità di uno scenario «senza atterraggio», una situazione in cui l’economia statunitense continua a crescere, l’inflazione riparte e la Federal Reserve ha poco margine di manovra per tagliare i tassi d’interesse.

Sull’azionario, i titoli di Apple e Amazon sono in rialzo dopo i cali della vigilia, rispettivamente del 2,2% e del 3%. Ancora in positivo il titolo di Trump Media, dopo aver guadagnato lunedì l’11,45%, il giorno dopo il ritorno dell’ex presidente statunitense Donald Trump a Butler, in Pennsylvania, dove lo scorso 13 luglio subì un attentato. Con Trump, sul palco, l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk.

Prosegue il rally di Super Micro Computer, dopo aver guadagnato alla vigilia il 15,8%; la società specializzata in hardware per computer, in particolare soluzioni server, ha comunicato di aver spedito oltre 100.000 unità di elaborazione grafica (GPU) per l’intelligenza artificiale per trimestre.

A Milano vendite sul lusso e sui titoli oil

In questo scenario, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib è zavorrato in particolare da Saipem (-2,5%) ed Eni (-2,1%). Male il lusso con Moncler (-1,4%) in scia agli scivoloni dei big del settore a Parigi, mentre le banche chiudono contrastate: in fondo Banco Bpm (-0,5%), al top Mps (+2,4%). Brilla invece Italgas (+3,3%) sull’onda del nuovo piano industriale. Le vendite hanno colpito, tra gli altri, Tenaris (-2%), nell’auto Stellantis (-1,9%) e nel tech St (-1,8%). -1,1% per Telecom Italia mentre all’opposto si salvano sul listino principale DiaSorin (+1,8%), Amplifon (+1,8%) e Ferrari (+1,7%). Gli acquisti hanno invece premiato Bper (+1%) che ha beneficiato delle aspettative del mercato in vista della presentazione del nuovo piano industriale messo a punto dall’amministratore delegato Gianni Franco Papa, in calendario giovedì 10 ottobre.

Campari sotto pressione con tutto il comparto

Vendite su Campari (-1,7%) su cui pesa la debolezza del beverage dopo l’introduzione di dazi cinesi sulle importazioni di brandy (come risposta alle misure dell’Unione europee sulle auto elettriche della Repubblica Popolare). A Parigi Remy Cointreau ha perso infatti il 5,9%, ma è scivolata anche Pernod Ricard (-3,6%), che controlla il marchio di cognac Martell, oltre naturalmente a Lvmh (-3,7%), a cui fa capo Hennessy, già penalizzata dalla debolezza dei titoli del lusso. Non ha fatto eccezione quindi Campari, che ha in portafoglio il brand di cognac Courvoiser, anche se i brandy hanno un peso minore sul fatturato totale del gruppo italiano rispetto ai principali concorrenti europei.

Fonte: Il Sole 24 Ore