Borsa, in Italia la sostenibilità è ancora di moda fra le società quotate

Le strategie Esg sono vive e vegete in Piazza Affari. E’ quanto emerge dallo studio Consob sulle dichiarazioni non finanziarie (Dnf) pubblicate nel 2023 dalle società quotate. Un dato per tutti che evidenzia tale tendenza: la definizione dei temi sostenibili più rilevanti (cosiddetti temi materiali) in relazione al proprio business ha coinvolto, nel 66,7% dei casi, i consigli d’amministrazione; è la percentuale più alta dal 2019, primo anno del monitoraggio Consob sulle Dnf.

Il perimetro del report

La rilevazione dell’authority ha riguardato 144 società quotate in Piazza Affari delle 202 presenti all’epoca sul listino: 140 obbligate dalla normativa del 2016 sulle Dnf e 4 volontarie; rappresentano dunque il 71,3% del totale delle quotate e il 96,7% in termini di capitalizzazione. Tutte le aziende hanno utilizzato lo standard di rendicontazione Global Reporting Initiative (Gri). Inoltre in 115 casi, le società hanno fatto riferimento almeno a uno dei 17 obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile (Sdgs) in relazione ai propri obiettivi green oppure collegandoli ai temi materiali individuati. Infine, l’analisi dei documenti delle 144 società ha rilevato che nel 90% dei casi il revisore che ha rilasciato l’attestazione sulla Dnf è lo stesso incaricato della revisione legale del bilancio.

Dati in crescita

A fronte di un obbligo normativo al rendiconto green, all’inizio molte aziende si limitavano a fare il minimo indispensabile. Dalle Dnf del 2023, nonostante l’ondata di scetticismo proveniente dagli Stati Uniti sui temi di finanza sostenibile, è da registrare invece un maggior coinvolgimento a tutti i livelli. Oltre al consiglio d’amministrazione, c’è una maggior presenza nelle decisioni degli stakeholder esterni, ovvero dei portatori di interesse come i fornitori «il punto di vista dei quali è stato preso in considerazione per l’individuazione dei temi materiali dal 69,7% degli emittenti che hanno aggiornato l’analisi (65,8% nella rilevazione precedente). In tutti i casi in cui è stata rilevata una partecipazione è altresì aumentata la percentuale (superiore al 90% nel 2023) delle società che hanno riportato informazioni sulle modalità di coinvolgimento».

Altro elemento rilevante è l’aumento del numero di comitati di sostenibilità come emerge dalle relazioni sulla corporate governance pubblicate nel 2023. «E’ aumentato, inoltre, il numero delle società – si legge nel report – che hanno istituito un comitato di sostenibilità. Tra quelle che hanno pubblicato anche una Dnf ne sono state rilevate 108, pari al 75% del totale, a fronte di circa il 70% registrate nell’anno precedente».

Le politiche di remunerazione

Fra gli elementi cardine per capire se una società fa sul serio in materia Esg ci sono le politiche di remunerazione. Agganciare i compensi dei manager a indicatori della sostenibilità fa la differenza. Anche qui i dati rilevati da Consob sono confortanti: «Gli emittenti che hanno integrato fattori non finanziari nei compensi degli amministratori delegati sono stati 137, in crescita rispetto al 2022, quando erano 127 le società che collegavano le stesse ai parametri Esg. In particolare, il riferimento a tali parametri riguarda le remunerazioni di breve termine in 118 casi e la componente di lungo termine in 88 casi».

Fonte: Il Sole 24 Ore