Borsa: inflazione tedesca e Pil Usa danno la carica, Milano chiude al top dal 2008

Borsa: inflazione tedesca e Pil Usa danno la carica, Milano chiude al top dal 2008

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Si rafforza sui mercati la convinzione che la Fed possa procedere prima del previsto a un primo taglio dei tassi, tanto che il Pil degli Usa sopra le attese viene accolto senza scossoni dai listini di entrambe le sponde dell’Atlantico. A dare manforte alle Borse europee – che chiudono tutte in rialzo con Piazza Affari sui massimi da oltre 15 anni – arriva il rallentamento dell’inflazione tedesca, segno che la lotta contro la corsa dei prezzi sta dando risultati. E questo in attesa in serata dagli Usa del Beige Book (che certifica lo stato di salute dell’economia statunitense) e giovedì dell’indice della spesa per consumi personali Pce (la misura più attenzionata dalla Fed per valutare l’inflazione).

Ma chi continua a bruciare le tappe è soprattutto il Ftse Mib (+1%), protagonista di un recupero di oltre il 25% da inizio anno, portatosi a fine seduta su nuovi massimi da giugno 2008, superando i 29.645 raggiunti l’ultima volta alla chiusura del 25 giugno 2008. Sul fronte macro, sono saliti gli indici sulla fiducia nell’economia e, soprattutto, dei consumatori (+16,9 punti a novembre dopo il -17,8 del mese precedente). Intanto si attenua l’impatto sui mercati delle tensioni in Medio Oriente, che comunque restano oggetto di grande attenzione, mentre si cerca di prolungare la tregua tra Israele e Hamas.

Wall Street chiude mossa, prosegue la corsa di Gm

Wall Street chiude mossa. Il Dow Jones guadagna lo 0,04% a 35.430,82 punti, il Nasdaq perde lo 0,16% a 14.258,49 punti mentre lo S&P 500 lascia lo 0,09% 4.550,65. Il tutto dopo i rialzi iniziali dovuti all’aumento del Pil del terzo trimestre in seconda lettura, superiore alle attese. Registrato infatti un rialzo del 5,2%, contro attese per un 5%, dopo il 4,9% in prima lettura. Giunti quasi alla fine di novembre, S&P 500 e Nasdaq si avviano a registrare il miglior mese in 16 mesi. Giovedì, atteso il dato Pce sull’inflazione mensile, il più monitorato dalla Federal Reserve, che tra due settimane si riunirà nuovamente: gli analisti prevedono che i tassi d’interesse saranno mantenuti invariati al 5,25%-5,50% per la terza volta consecutiva.

Passando all’azionario, prosegue la corsa il titolo di General Motors, dopo che il gruppo automobilistico statunitense ha annunciato che, il prossimo anno, aumenterà il dividendo trimestrale del 33% a 12 centesimi per azione e che opererà un riacquisto azionario da 10 miliardi di dollari. Inoltre, dopo averla ritirata lo scorso mese, durante lo sciopero dei lavoratori, ha ripristinato la guidance del 2023, su cui pesa l’interruzione delle attività decisa dal sindacato United Auto Workers, durata sei settimane.

Rallenta l’inflazione tedesca

Intanto, rallenta l’inflazione tedesca a novembre e lo fa più delle attese: l’indice dei prezzi al consumo, secondo la lettura preliminare dell’ufficio federale di statistica Destatis, a novembre è scesa dello 0,4% rispetto al mese precedente. Su base annua, ha registrato un +3,2%, contro il 3,8% di ottobre e il 3,5% delle attese. La variazione annua di novembre è la più bassa da luglio 2021 (quando era al 2,4%).

Fonte: Il Sole 24 Ore