Borsa, Shanghai e Shenzhen positive. Hong Kong giù

Le Borse cinesi aprono la seduta in territorio positivo, a dispetto della mancata diffusione dei numeri sull’entità del pacchetto di misure fiscali le cui linee sono state tracciate per sommi capi nel briefing di sabato dal ministero delle Finanze Lan Fo’an: l’indice Composite di Shanghai apre in rialzo dello 0,74%, a 3.241,43 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso dello 0,60%, a quota 1.845,86. Con pochi dettagli forniti, Lan, affiancato dai suoi collaboratori più stretti, ha affermato che il Paese ha un margine «abbastanza ampio» per aumentare debito e deficit fiscale, promettendo al contempo le misure più audaci degli ultimi anni per affrontare alcune delle sfide più difficili che pendono sull’economia cinese.

Domenica, inoltre, i prezzi al consumo hanno segnalato che i rischi di deflazione sono in aumento, essendo scivolati a settembre ai minimi da giugno con un rialzo di appena lo 0,4%, a fronte di stime degli analisti a +0,6%, in linea con la stessa percentuale segnata ad agosto. In base ai dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, i prezzi alla produzione hanno accusato una contrazione per il 24/esimo mese consecutivo, a -2,8%. Si tratta del livello più basso dallo scorso marzo. Il dato è peggiore del -2,5% stimato alla vigilia e del -1,8% maturato ad agosto. Sentiment diverso a Hong Kong che torna agli scambi dopo il lungo weekend festivo poco mossa: l’indice Hang Seng segna in avvio una flessione dello 0,1%, a 22.228,65 punti. Borsa di Tokyo chiusa per la festività dello sport e della salute.

Fonte: Il Sole 24 Ore