Borse, Asia positiva trainata da produzione cinese: ordini in aumento in vista dei dazi di Trump
Le Borse asiatiche iniziano la settimana in territorio positivo, spinte dai guadagni in Cina, grazie ai dati mensili sulla produzione industriale. Sia i sondaggi ufficiali che quelli del settore privato sui direttori di fabbrica cinesi mostrano trend in aumento per i nuovi ordini, forse in parte collegati agli sforzi degli importatori negli Stati Uniti, che si sono attivati per anticipare gli annunciati dazi del neo eletto presidente americano Donald Trump.
Produzione cinese corre in vista dei dazi
Sabato Trump ha infatti minacciato un aumento del 100% dei dazi contro il cosiddetto blocco BRIC, che include Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti.
«I mercati asiatici stanno cavalcando un’onda di ottimismo, prendendo una spinta significativa dal record di Wall Street di venerdì e sostenuti ulteriormente dai segnali emergenti che la crisi economica cinese potrebbe attenuarsi», ha affermato Stephen Innes di SPI Asset Management.
Gli indici asiatici
L’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,2% a 19.468,27, mentre l’indice Shanghai Composite è balzato dell’1% a 3.360,38. Il Taiex di Taiwan è salito del 2,4%. In Corea del Sud, il Kospi ha aggiunto lo 0,4% a 2.466,24, mentre l’S&P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,1% a 8.440,00. A Bangkok, il SET è rimasto pressoché invariato.
Tokyo chiude a +0,8%, Nissan in controtendenza
A Tokyo, l’indice Nikkei 225 chiude la seduta a +0,8%. In controtendenza le azioni della casa automobilistica Nissan Motor, che sono scese dell’1% dopo che il CFO dell’azienda, Stephen Ma, ha annunciato l’intenzione di dimettersi. Pesa il fatto che l’azienda stia tagliando posti di lavoro e produzione a causa dell’indebolimento delle vendite in Cina e in altri mercati.
Fonte: Il Sole 24 Ore