Borse deboli, non basta il rally cinese. A Milano tonfo Stellantis

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le nuove mosse delle autorità cinesi a sostegno dell’economia, che hanno messo le ali ai listini della Repubblica Popolare regalando loro la migliore seduta dal 2008, non bastano alle Borse europee, che aprono la settimana in rosso. Già in Asia, del resto, la giornata è nel complesso contrastata, dato che il rally del Dragone è bilanciato dal tonfo di Tokyo, che ha risentito dei dati sulla produzione industriale e dell’indicazione del nuovo leader del partito di maggioranza. La maglia nera nel Vecchio Continente va al FTSE MIB di Piazza Affari, su cui pesa il tonfo di Stellantis dopo il taglio delle stime sul 2024.

Sul fronte macro, nella notte la banca centrale cinese ha disposto di abbassare i tassi ipotecari per i mutui esistenti prima del 31 ottobre, nell’ambito di una politica di ampio respiro volta a sostenere il mercato immobiliare del Paese, che sta soffrendo a causa del rallentamento dell’economia. Nel Regno Unito, intanto, è stato rivisto al ribasso il dato sul prodotto interno lordo del secondo trimestre. Il Pil è cresciuto dello 0,5%, a fronte di una prima stima a +0,6 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, si stima che il Pil reale sia aumentato dello 0,7% nel secondo trimestre del 2024.

Stellantis sconta il profit warning sul 2024

Tornando ai titoli milanesi, Stellantis ha lanciato un profit warning sui risultati del 2024, revisione che si aggiunge a quelle effettuate di recente da concorrenti come Volkswagen, Mercedes e Bmw e che conferma il momento difficile per il settore automobilistico. Nel dettaglio, il gruppo ha «rivisto la guidance sui risultati del 2024 per riflettere le decisioni di ampliare significativamente le azioni a fronte dei problemi di performance in Nord America così come del deterioramento nelle dinamiche globali del settore». La società prevede ora di registrare quest’anno un «margine risultato operativo adjusted tra il 5,5% ed il 7%, in calo rispetto al precedente “double digit”». La riduzione è legata «per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America», mentre «altri fattori includono vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse regioni». Il free cash flow industriale, inoltre, è ora «atteso in un range tra -5 miliardi e -10 miliardi rispetto al precedente “positive”», in seguito al «minor risultato operativo adjusted atteso», così come all’impatto «del capitale circolante temporaneamente più alto nel secondo semestre del 2024».

Sul listino milanese le vendite colpiscono anche Iveco Group e Nexi . Deboli anche le banche, mentre continua il buon momento del lusso guidato da Brunello Cucinelli e Moncler .

Tokyo crolla, pesano dati industria e vittoria Ishiba

Inizio di settimana decisamente negativo, come detto, per l’indice di riferimento della Borsa di Tokyo. Il Nikkei ha chiuso infatti a -4,80% a 37.919, 55 punti dopo aver superato durante la giornata anche il -5 per cento. Secondo gli analisti a pesare su un ribasso così pesante sono stati il dato della produzione industriale ad agosto sceso oltre le attese e l’elezione del prossimo primo ministro, Shigeru Ishiba, che sarebbe in favore di una normalizzazione della politica monetaria. Ad assere trascinato al ribasso dalle contrattazioni anche il più ampio indice Topix che ha perso il 3,47% a 2.645,94 punti. Tra i titoli che pesano sull’indice, Sony e Panasonic in calo rispettivamente del 2,9% e del 3%. Softbank Group scende del 7,3% e il gigante dell’auto Honda Motor del 7%.

Fonte: Il Sole 24 Ore