Borse di studio ai figli dei professionisti iscritti all’Adepp

Borse di studio ai figli dei professionisti iscritti all’Adepp

Gli studenti universitari figli di professionisti iscritti alle Casse di previdenza private potranno ottenere borse di studio per accedere ai collegi universitari di merito. È quanto prevede il protocollo triennale siglato tra l’associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) e la Conferenza dei collegi universitari di merito (Ccum).

L’accordo

In base all’accordo, Adepp si impegna a promuovere presso le Casse iscritte la pubblicazione di bandi di concorso rivolti ai giovani studenti, figli dei professionisti iscritti alle Casse, con lo stanziamento di fondi per borse di studio destinate in particolare ai ragazzi che supereranno l’ammissione ai Collegi universitari di merito nei prossimi anni accademici, a partire dal 2025-26.

L’ammissione ai Collegi di merito – che in Italia sono 57 – avviene attraverso un concorso che valuta i meriti scolastici e le motivazioni degli studenti, indipendentemente dal reddito. I collegi di merito sono enti non profit in cui gli studenti, oltre a usufruire di vitto, alloggio, palestre, biblioteche e servizi di tutoraggio, seguono un percorso formativo parallelo agli studi universitari, prevalentemente orientato allo sviluppo delle soft skills e alla preparazione al mondo del lavoro.

Il precedente

Nel corso del precedente accordo triennale, che ora viene rinnovato, solo l’ente di previdenza di medici e odontoiatri (Enpam) aveva aderito al progetto delle borse di studio con i Collegi di merito; oggi, invece, sono numerose le Casse di previdenza interessate a questo progetto e disposte a mettere in campo delle risorse per sovvenzionare gli studenti meritevoli, figli dei loro iscritti.

I commenti

Alberto Oliveti, presidente Adepp, commenta: «Il protocollo che oggi rinnoviamo è in linea con le nostre politiche di welfare destinate alla famiglia. In questi anni abbiamo riscontrato una grande richiesta di aiuto da parte dei nostri iscritti per il sostegno alle spese da destinare a un percorso di studio adeguato per i propri figli. Da sempre, inoltre, il mondo delle professioni è caratterizzato dall’alta formazione e l’accordo sottoscritto va in questa direzione».

Fonte: Il Sole 24 Ore