Borse, Europa in rosso. A Milano scatta Generali dopo i conti, giù Interpump

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse Europee si muovono all’insegna della cautela nell’ultima seduta della settimana. L’entusiasmo seguito all’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca sta passando in secondo piano, mentre il presidente eletto prosegue nella composizione della squadra di Governo, con diversi fedelissimi e “falchi”, e i repubblicani hanno ottenuto un saldo controllo di Camera e Senato. Così, gli investitori stanno tornando a concentrarsi sulla politica monetaria, anche considerando i possibili effetti sull’inflazione che potrebbero avere le misure di deregulation del neoletto presidente Usa. Alla vigilia presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha messo in allarme i mercati: ha infatti dichiarato che la Banca centrale americana non ha fretta di abbassare i tassi di interesse. Da capire anche cosa deciderà di fare la Bce e indicazioni utili in questo senso potranno arrivare in giornata con la pubblicazione delle stime economiche della Commissione europea. Intanto, i riflettori sono puntati sui numeri sull’inflazione in arrivo in Italia e già pubblicati in Francia (+0,3% su mese in ottobre e +1,2% su anno).

In questo contesto il FTSE MIB di Milano si muove in territorio negativo, in linea con gli altri listini del Vecchio Continente.

A Piazza Affari scatta generali, scivola Interpump

Per quanto riguarda i titoli, a Milano scatta in vetta al Ftse Mib Generali , dopo i conti che hanno messo in luce un aumento dell’utile, del risultato operativo e dei premi lordi, mentre la peggiore è Interpump Group , che alla vigilia ha comunicato risultati con profitti e ricavi in discesa. In una Piazza Affari quasi tutta in rosso, si salvano Stellantis, all’indomani delle rassicurazioni sugli stabilimenti italiani fornite durante il tavolo al Mimit, e Telecom Italia, ancora positiva dopo i conti superiori alle attese. Invece in coda scivolano Stmicroelectronics e i farmaceutici (Diasorin e Recordati). Tirano il fiato Banca Mps , dopo il +11,6% della vigilia innescato dal collocamento del Tesoro, e Banco Bpm , che ha acquisito una quota del 5% dell’istituto senese.

Dollaro forte sull’euro, petrolio in calo

L’elezione del candidato repubblicano continua a sostenere il biglietto verde, con l’euro che scivola sotto 1,06 (da 1,0629 del closing precedente). L’oro è in lieve calo a 2.574 dollari l’oncia e va verso la settimana peggiore in oltre tre anni. Sul fronte energetico, il petrolio è in calo, dopo che l’Aie ha tagliato le stime sulla domanda del prossimo anno. Il Wti scambia quindi sotto i 68 dollari al barile e il Brent sotto i 72. Il gas naturale scambiato ad Amsterdam è sotto i 46 euro al megawattora. Infine, bitcoin tira il fiato e torna sotto 90mila dollari ed è scambiato a 88.100 dollari.

Asia contrastata, Tokyo chiude a +0,3%

Guardando all’Asia, chiusura di seduta in rialzo per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha chiuso la settimana guadagnando lo 0,28% a 38.643 punti e interrompendo un trend al ribasso durato tre giorni. L’indice allargato Topix ha guadagnato lo 0,39% a 2.711,64 punti. In calo le Piazze cinesi dopo i dati in chiaroscuro su produzione industriale e vendite al dettaglio.

Fonte: Il Sole 24 Ore