Borse europee contrastate dopo i record, a Milano scatta Atlantia
I segnali contrastanti sulla possibilità di una ripresa economica senza un surriscaldamento dell’inflazione consigliano cautela alle Borse europee, che si muovono attorno alla parità all’indomani dei nuovi record fatti segnare da Wall Street. Se il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha infatti gettato acqua sul fuoco dei timori di un’eccessiva crescita dei prezzi, che obbligherebbe le banche centrali a ritirare prima del previsto le attuali politiche ultra accomodanti, gli ultimi dati provenienti dalla Cina hanno evidenziato che in marzo l’inflazione è tornata a salire per la prima volta dall’inizio dell’anno, con prezzi alla produzione che hanno registrato il più consistente incremento in quasi tre anni. Il FTSE MIB milanese è in lieve rialzo, trainato dagli acquisti su Atlantia dopo che ieri il cda ha avviato l’esame dell’offerta presentata da Cdp, Blackstone e Macquarie per l’88% di Autostrade per l’Italia. Il board ha poi annunciato che analizzerà la proposta avanzata da Acs, che valuta Aspi tra i 9 e i 10 miliardi.
Tra i titoli a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari, sono contrastate le banche, mentre Pirelli & C è sopra la parità mentre gli investitori prendono spunto dai target al 2023 annunciati ieri da Michelin per stimare le prospettive del mercato.
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Spread in lieve rialzo, euro/dollaro poco mosso
Sull’obbligazionario, è in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco è indicato a 101 punti base dai 100 punti del riferimento precedente. In rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark indicato allo 0,69% dallo 0,67% registrato al closing della vigilia.
Sul mercato dei cambi, euro/dollaro poco mosso attorno a quota 1,19. La moneta unica europea vale 1,1898 dollari da 1,1901 ieri in chiusura e 130,28 yen (da 130,04), mentre il rapporto dollaro/yen è a 109,49 (109,25). Sotto la parità il prezzo del petrolio dopo che i nuovi dati sulla diffusione della pandemia in paesi chiave come l’India frenano le speranze dei produttori di aumentare l’output nel mese di luglio: il future maggio sul wti segna -0,03% a 59,58 dollari al barile, mentre la consegna giugno sul brent scivola dello 0,17% a 63,09 dollari.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Fonte: Il Sole 24 Ore