Borse, la grande rimonta di novembre. Ora Milano (+7,6%) guarda a quota 30.000

Borse, la grande rimonta di novembre. Ora Milano (+7,6%) guarda a quota 30.000

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Dopo un pessimo ottobre le Borse europee archiviano il mese di novembre in modo decisamente brillante, complice i dati dell’inflazione americana ed europea che sono scesi più delle attese; questo alimenta le scommesse sulle aspettative di tagli dei tassi in arrivo il prossimo anno. IlFTSE MIB, ha registrato nel mese un rialzo del 7,6% (oggi +0,16%) attestandosi sopra quota 29.700 (+25% da inizio anno), seguito dal CAC 40 40 di Parigi che è salito del 6,2%. Tra le migliori performance il DAX 30 che è salito de 9,2% e dall’ IBEX 35 di Madrid +11,8%. Oltreoceano questo mese, lo S&P 500 sta guadagnando l’8,5%, il Nasdaq quasi l’11%: per entrambi, si tratterebbe della miglior performance mensile dal luglio 2022.

Novembre positivo per tutti i settori in Europa

In Europa risultano positivi tutti i settori, a cominciare da quello dell’auto che ha segnato un progresso del 10,5%, seguito dalle banche (+7,1%). Spicca il real estate che ha guadagnato nel mese il 15,2%, bene anche il reatil con +13,6%. Per quanto riguarda i titoli, bene le small cap (con il Ftse Italia Small Cap Index in salita del 6,8%), bene le banche (+7,3%) e le utility (+7,6%). Sul fronte dei cambi, l’euro ha rafforzato la sua posizione sul biglietto verde, con un rialzo del 3,1%. Da segnalare il calo del petrolio con il Brent che cede su base mensile il 5,3%% e il Wti a -8,2%.

Cala l’inflazione nel Vecchio Continente e in America

I listini europei hanno rallentato sul finale ma chiudono la seduta del 30 novembre in positivo, spinte dai dati dell’inflazione del Vecchio Continente e americani che sono scesi più delle attese. In particolare l’inflazione in Europa a novembre ha rallentato al 2,4%. Ciò alimenta le scommesse sulle aspettative di tagli dei tassi in arrivo il prossimo anno. L‘inflazione Pce negli Usa a ottobre è scesa al +3% annuale, quella ‘core’ a +3,5%, come da attese. Gli analisti prevedono quindi che i tassi d’interesse saranno mantenuti invariati al 5,25%-5,50% per la terza volta consecutiva e credono possibile il primo taglio già a marzo. Domani, si attendono indicazioni dal discorso del presidente Fed, Powell. Incoraggiante per gli investitori anche la frenata dei prezzi nell’Eurozona, con l’inflazione che si attesta al +3,6%, meglio delle stime.

Sull’azionario europeo, svettano i titoli oil, trascinati dal petrolio in rialzo, dopo che i Paesi dell’Opec+ hanno raggiunto un accordo preliminare per un’ulteriore riduzione della produzione di oltre un milione di barili al giorno.

Wall Street chiude contrastata

Wall Street chiude contrastata. Il Dow Jones guadagna l’1,47% a 35.950,89 punti, il Nasdaq perde lo 0,23% a 14.226,22 punti mentre lo S&P 500 aumenta dello 0,38% a 4567,78 punti. 

Fonte: Il Sole 24 Ore