Borse, l’inflazione Usa non sorprende. Milano +0,4% al traino delle banche

Borse, l’inflazione Usa non sorprende. Milano +0,4% al traino delle banche

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – L’atteso dato americano sull’inflazione, capace di influenzare le decisioni della Fed e leggermente sopra le attese, non sorprende le Borse europee che, volatili sin dalle prime battute, chiudono in calo la seduta. Fa eccezione il Ftse Mib di Milano, unico listino a terminare sopra la parità, in rialzo dello 0,43%. Il listino riaggancia i 34mila punti grazie all’ottima performance di Bper (+8,2%) che traina l’intero comparto bancario. Più deboli, invece, il Cac di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%), l’Aex di Amsterdam (-0,5%) e l’Ibex di Madrid (-0,7%).

Sul fronte di politica monetaria, in Europa i verbali della Bce confermano che tutti i membri del consiglio direttivo hanno sostenuto la proposta del capo-economista Philip Lane «di ridurre il grado di restrizione della politica monetaria attraverso un secondo taglio dei tassi di 25 punti base». Inoltre, ancora una volta viene ribadito un approccio vincolato ai dati per far sì che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2% a medio termine.

Wall Street chiude in calo, Dj -0,14%, Nasdaq -0,05%

Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,14% a 42.454,12 punti, il Nasdaq cede lo 0,05% a 18.282,05 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,21% a 5.780,05 punti.

Oggi sono usciti i dati sull’inflazione di settembre: l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,4% rispetto all’anno precedente, ha annunciato il dipartimento del Lavoro, dopo essere salito del 2,5% ad agosto, ma il dato è risultato superiore alle previsioni di un rialzo annuale del 2,3%. Tuttavia l’inflazione di settembre è stata la più bassa dal febbraio 2021. Questi dati assieme a quelli di venerdì 11 ottobre sui prezzi alla produzione decideranno le mosse dei funzionari della Federal Reserve quando si incontreranno il mese prossimo, mentre tra le sale operative già si scommette sull’entità del taglio che annuncerà l’istituto centrale americano. I dati sulla disoccupazione mostrano un aumento delle richieste dei sussidi di 33.000 unità a 258.000, oltre le previsioni degli analisti. Venerdì 11 ottobre, inoltre, Blackrock, JpMorgan e Wells Fargo apriranno le danze delle trimestrali americane. Sull’azionario, in difficoltà Tesla , nel giorno in cui Elon Musk presenterà a Los Angeles, negli studi della Warner Bros, il primo robotaxi o almeno un aggiornamento del progetto.

A Milano Bper in rally nel giorno del nuovo piano

Sull’azionario, a Piazza Affari rally di Bper, che termina in rialzo dell’8,2%, nel giorno in cui la banca ha svelato il piano al 2027 che promette più utili e una decisa impennata della remunerazione degli azionisti. La volata delle azioni della banca emiliana sostiene da un lato Unipol (+4,5%), che ha una partecipazione quasi del 25% tra azioni e opzioni, dall’altro l’intero comparto bancario con Popolare di Sondrio (+3%), Banco Bpm (+2,6%) e Unicredit (+1,6%). In luce Generali (+1,7%) anche grazie al report positivo di Morgan Stanley che indica i titoli della compagnia assicurativa come quelli da preferire (Top Pick). Chiude a +0,5% Poste Italiane, mentre è in rampa di lancio il collocamento della tranche del capitale pari al 14%. Debole Stellantis (-0,2%) sulle indiscrezioni che l’ad, Carlos Tavares, avrebbe in mente una profonda riorganizzazione del management. Il board dovrebbe però analizzare la posizione dello stesso Tavares, in scadenza nel 2026. In coda al listino Prysmian (-1,8%) e Leonardo (-3,3%).

Fonte: Il Sole 24 Ore