Borse pesanti tra Covid in Cina e stretta Fed. Petrolio giù, male i listini in Asia

Il nuovo picco di casi di Covid-19 in Cina, con Pechino che pensa a ulteriori lockdown come fatto in precedenza a Shanghai, pesa sui listini. Le Borse del Vecchio Continente sono in netto calo in scia al rischio di nuovi lockdown e dopo il forte calo dell’ultima seduta segnata dalla volontà della Federal Reserve di accelerare la stretta sui tassi di interesse. Il timore di una ulteriore frenata dell’economia cinese con ricadute sulla domanda globale fa cadere il prezzo del petrolio, con il Wti sceso sotto i 100 dollari al barile, e quello dei metalli a cominciare dal rame e dall’alluminio.

A Piazza Affari, che pure è reduce dalla conferma del rating da parte di S&P (l’agenzia ha ribadito la valutazione “BBB”, con outlook positivo) il FTSE MIB è in decisa flessione. Tra le peggiori Telecom Italia, mentre i titoli del comparto petrolifero (Tenaris, Eni), che scontano il calo del greggio. Giù anche il CAC 40 di Parigi, all’indomani della conferma del presidente uscente Emmanuel Macron, che ha avuto la meglio sulla sfidante Marine Le Pen. Continuano inoltre a pesare le preoccupazioni per la guerra in Ucraina, che non sembra andare verso una rapida soluzione. L’euro scivola sotto gli 1,08 dollari e passa di mano a 1,0733.

Focus sulle trimestrali: da Vivendi a Roche

Il gruppo francese dei media Vivendi ha conseguito nel primo trimestre vendite pari a 2,38 miliardi di euro, in aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente a cambi costanti ed escludendo le acquisizioni. Lo ha reso noto la societa’ che nello stesso periodo del 2021 aveva registrato vendite pari a 2,1 miliardi. Il gruppo farmaceutico svizzero Roche ha chiuso il primo trimestre del 2022 con vendite in aumento del 10% a 16,44 miliardi di franchi svizzeri. Nello stesso periodo del 2021 aveva conseguito vendite pari a 14,93 miliardi di franchi svizzeri del periodo dell’anno precedente. Il gruppo olandese high tech Philips ha conseguito nel primo trimestre del 2022 un utile pari a 243 milioni di euro, in calo del 30%
circa rispetto allo stesso periodo del 2021.la parte restante del 2022 Philips prevede una ripresa delle vendite e della redditività, a condizione che i problemi attuali non peggiorino.

Macron confermato all’Eliseo, ottiene 58,55% al secondo turno

Emmanuel Macron è stato confermato alla guida della Repubblica francese per i prossimi cinque anni. Questo il risultato del secondo turno delle elezioni presidenziali che si sono celebrate ieri in Francia in cui il presidente uscente ha sconfitto nettamente al ballottaggio Marine Le Pen. Secondo i dati definitivi dello spoglio comunicati dal ministero dell’Interno francese, Macron ha ottenuto 18,7 milioni di voti, il 58,55% di quelli espressi. I voti raccolti dalla sfidante Marine Le Pen sono stati invece 13,3 milioni, pari al 41,45% dei voti. Astenuti il 28,01% dei francesi aventi diritto al voto.

BTp in ripresa dopo S&P e elezioni Francia

In lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund dopo l’esito delle elezioni francesi che hanno visto la conferma di Emmanuel Macron alla Presidenza della Repubblica. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato a 172 punti base, due in più rispetto ai 170 punti base del closing di venerdì. In deciso calo si segnala il rendimento del BTp decennale benchmark che si è attestato al 2,61% -dopo la chiusura precedente al 2,67 per cento. Venerdì l’agenzia S&P ha confermato il rating sull’Italia. In calo il rendimento del decennale benchmak francese (OaT) che scende all’1,35% dall’1,41% del riferimento di venerdì scorso.

Fonte: Il Sole 24 Ore