Borse, riscatto per l’Europa. Milano la migliore (+1,9%) con turbo Mps

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Chiudono in deciso rialzo le Borse europee, nonostante il dato americano sui prezzi alla produzione saliti a ottobre su base annua del 2,4%, poco più delle attese. Gli investitori continuano a interrogarsi sulle mosse delle banche centrali, soprattutto alla luce delle politiche economiche di deregulation promosse dal neoeletto presidente americano Donald Trump durante la campagna elettorale. In serata, a fornire possibili indicazioni sulle future mosse della Fed ci sarà l’intervento del presidente Jerome Powell.

Così il Ftse Mib di Milano è maglia rosa del Vecchio Continente e termina in rialzo dell’1,9% grazie alla spinta del comparto bancario dopo il collocamento di una quota di Mps (+11,6%) da parte del Mef e l’acquisto del 5% del capitale dell’istituto senese da parte di Banco Bpm (+3%). In buon progresso anche il Cac di Parigi (+1,3%), il Dax di Francoforte (+1,2%), l’Aex di Amsterdam (+1,3%) e l’Ibex di Madrid (+1,2%).

Wall Street debole, prezzi alla produzione in linea con le stime

Viaggia debole Wall Street, dopo la seduta poco mossa della vigilia. Sul fronte dei dati, a ottobre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2%, secondo i dati resi noti dal dipartimento del Lavoro, in linea con le attese. Rispetto allo stesso mese del 2023, i prezzi sono cresciuti del 2,4%, contro il 2,3% delle attese, dopo l’1,9% di settembre. Le richieste di sussidi alla disoccupazione invece sono leggermente sotto le stime: sono calate di 4.000 unità a 217.000, contro previsioni per 220.000.

A Milano corrono le banche dopo il collocamento di Mps

A Piazza Affari l’attenzione è tutta su Mps che chiude con un +11,6% dopo che il Mef ha collocato il 15% del capitale, acquistato da Banco Bpm (3%), Anima (+0,5%), Caltagirone e Delfin. Il mercato scommette che l’ingresso di Banco Bpm possa essere il primo passo per la formazione del terzo polo bancario. In luce tutto il comparto bancario, con Popolare di Sondrio che chiude a +4,7%, Unicredit (+2,8%) e Intesa Sanpaolo (+2,1%). Ma in rally c’è stata anche Tim (+8,15%), dopo i conti dei primi nove mesi e le indicazioni del numero uno, Pietro Labriola, sul possibile ritorno alla cedola. Gli acquisti premiano anche Interpump (+3,7%) dopo la pubblicazione della trimestrale. In coda Iveco (-2,5%) e Diasorin (-1,96%).

Dollaro ancora forte, vola il gas oltre i 46 euro al Mwh

Sul fronte dei cambi, euro/dollaro in stand by a 1,0568 (1,057 ieri in chiusura) mentre l’euro/yen si incrocia a 164,8 (da 164). Dollaro/yen a 155,99 (155,15). Petrolio in positivo, con il Wti a 68,85 dollari (+0,66%) e il Brent a 72,7 dollari (+0,59%). Corre il prezzo del gas, scambiato ad Amsterdam a 46,28 euro al megawattora (+6%) dopo che la società austriaca Omv ha messo in guardia su possibili interruzioni delle forniture di Gazprom.

Fonte: Il Sole 24 Ore