Borse Ue deboli, la fusione Honda-Nissan accende Tokyo. A Milano scatta Leonardo
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Si muovono in calo le Borse europee nell’ultima seduta di contrattazioni prima delle festività di Natale, che vedranno i mercati fermi nel Vecchio Continente (dal 24 al 26 dicembre). Dopo la debolezza dell’ottava precedente, a causa della frenata annunciata dalla Fed sui tagli al costo del denaro (meno numerosi del previsto nel 2025), gli occhi degli investitori sono ora rivolti all’indicatore sulla fiducia dei consumatori negli Usa. In una settimana, in realtà, scarna dal punto di vista dei dati macroeconomici, sul finale arriverà poi il dato sull’inflazione dell’area metropolitana di Tokyo, importante per valutare le mosse della BoJ a gennaio. Ma a tenere banco sui mercati mondiali è in queste ore la possibile fusione tra Nissan e Honda che ha “acceso” l’indice giapponese Nikkei (+1,19% in chiusura). Nessun effetto traino però sui listini europei. Tra le peggiori del Vecchio Continente c’è così la Borsa di Milano (FTSE MIB), seguita da quelle di Parigi (CAC 40), Francoforte (DAX 30) e Londra (FT-SE 100).
A Milano si salva Leonardo, scivolano le banche
Sull’azionario milanese, scatta in cima al listino Leonardo – Finmeccanica attestandosi tra i pochi titoli in territorio positivo. In coda al Ftse Mib si portano Stellantis, seguita da Davide Campari e Ferrari. Deboli le banche: limita i danni Banco Bpm dopo la decisione della Banca d’Italia di mantenere invariato allo zero per cento il coefficiente della riserva di capitale anticiclica per il primo trimestre del 2025. Arretra Unicredit con Goldman Sachs che ha quasi azzerato la sua quota allo 0,87% (dal 5,58%). In rosso il trio composto da Telecom Italia, Snam Rete Gas e Italgas con le delibere dell’Antitrust per avviare istruttorie rispettivamente nei confronti di FiberCop e Telecom Italia per «accertare l’esistenza di violazioni» del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea nel contratto di Master Service Agreement; sull’operazione di acquisto del 100% di Edison Stoccaggio da parte di Snam; e sull’operazione di acquisto di 2i Rete Gas da parte di Italgas. Fuori dal paniere principale, corre Cy4gate che ha siglato un contratto da circa 2,5 milioni di euro con una primaria azienda nazionale high tech per la fornitura di una soluzione tecnologica che alzi i livelli di protezione cybernetica.
In Uk crescita piatta, in Germania prezzi import +0,6%
Nel Regno Unito il Pil del terzo trimestre è rimasto piatto rispetto ai tre mesi precedenti. Lo stima l’ufficio nazionale di statistica rivedendo la precedente indicazione di +0,1%. In rapporto allo stesso trimestre del 2023 il prodotto interno lordo in termini reali è aumentato dello 0,9%. Nel periodo luglio-settembre il settore dei servizi è rimasto stabile, mentre la crescita delle costruzioni (+0,7%) è stata compensata dalla contrazione nella produzione industriale (-0,4%).
Questo mentre tornano a salire i prezzi all’import in Germania. A novembre i prezzi dei beni importati sono aumentati dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2023. A ottobre si era registrato una variazione annua di -0,8% e a settembre di -1,3%. Lo riporta l’ufficio federale di statistica Destatis. Su base mensile i prezzi all’import sono saliti dello 0,9%. I prezzi dei beni esportati segnano invece +1,2% tendenziale e +0,3% congiunturale a novembre.
Euro a 1,04 dollari, debole il petrolio
Sul mercato valutario, l’euro scambia a 1,043 dollari (dai 1,041 dollari del closing del 20 dicembre), mentre vale anche 163,48 yen. Il cross dollaro/yen vale invece 156,73. In forte calo il petrolio, con il Brent febbraio che cede l’1,5% a 72,8 dollari al barile e il Wti di pari scadenza che scambia a 69,15 dollari (-1,6%). Poco mosso il gas naturale a 44,05 euro al megawattora (+0,17%) sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Il bitcoin torna sulla soglia dei 95mila dollari a quota 95.360 (-1,4%).
Fonte: Il Sole 24 Ore