Brennero, la Ue censura i divieti austriaci

Brennero, la Ue censura i divieti austriaci

Nell’aspro contezioso che vede opposte Italia e Austria sui divieti alla circolazione dei mezzi pesanti (Tir) imposti unilateralmente da Vienna lungo il corridoio autostradale del Brennero, il nostro Paese incassa un punto a suo favore che potrebbe decidere le sorti di questo lungo braccio di ferro. Ieri la Commissione europea, che in aprile aveva convocato a Bruxelles in audizione i rappresentanti dei due governi, ha ufficialmente censurato, attraverso un parere motivato, la politica ostruzionistica adottata dall’Austria. Una politica che l’Italia ha sempre contestato perché contraria al principio fondante della Ue, cioè la libera circolazione di merci e persone. Il corridoio del Brennero è strategico per l’economia italiana, perché veicola buona parte delle nostre esportazioni dirette in Europa e garantisce gli approvvigionamenti e le forniture di materie prime e semilavorati all’industria nazionale di trasformazione.

Ora la Corte di Giustizia

La notizia è stata accolta con «grande soddisfazione» dal Mit (ministero delle Infrastrutture e trasporti) e in particolare dal ministro Matteo Salvini, che a tutela degli interessi italiani lungo il corridoio del Brennero si è speso moltissimo, anche a livello personale. L’Italia, spiega il Mit in una nota, procederà ora a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia europea come previsto dall’art. 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione (Tfue) per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà all’interno della Ue.

Sulla base della richiesta presentata dall’Italia a febbraio, ricorda il Mit, «la Commissione ha censurato in maniera inequivocabile tutti i divieti austriaci al traffico lungo il corridoio del Brennero in quanto contrari alla libera circolazione di beni prevista dagli articoli 34 e 35 del Tfue». Il parere della Commissione «dimostra quindi la bontà della posizione del governo italiano» che, su forte input del vicepremier Salvini, ha deciso di intraprendere la strada giudiziaria dopo anni di interlocuzioni finalizzate a trovare una soluzione negoziata, frustate dall’intransigenza austriaca. «È un’altra promessa mantenuta», commenta Salvini.

Il parere della Commissione

Nel parere motivato, che Il Sole 24 Ore ha potuto visionare, la Commissione censura i divieti austriaci al transito notturno dei mezzi pesanti, i divieti settoriali (colpiscono i camion che trasportano determinate categorie di merci tipo legname in tronchi, marmo, piastrelle, minerali ferrosi, pietre, cemento, tubi, carta e cartone e altre merci ancora) e il sistema di dosaggio, ovvero tutte quelle misure che in determinati giorni limitano a un massimo di 300 veicoli l’ora il numero di Tir che possono immetersi sull’autostarda A12 nei pressi di Kufstein. «Pur prendendo atto di alcune spiegazioni avanzate dall’Austria in relazione a considerazioni ambientali», la Ue ritiene che «le misure austriache manchino di coerenza e non possano essere giustificate nella loro interezza». Roma può ora decidere di portare Vienna davanti alla Corte di giustizia Ue.

Fonte: Il Sole 24 Ore