Brescia, piattaforma privilegiata nella promozione del museo partecipativo
Musei, Sostenibilità e Benessere” è il tema scelto quest’anno per celebrare la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day – IMD), che ogni anno dal 1977 ICOM organizza a livello mondiale il 18 maggio selezionando di volta in volta un tema specifico. Il significato di questa Giornata va ricercato anche nell’importanza del ruolo dei musei come istituzioni al servizio della società e del suo sviluppo, oltre ad agire quale strumento di coesione e attenzione alla diversità culturale, sempre più presente nelle società europee, contro la discriminazione. E a tal proposito con titolo “Il museo partecipativo oggi. Coltivare il capitale sociale” sono stati presentati il 20 maggio agli operatori culturali e alle istituzioni nazionali le raccomandazioni di Ravello Lab 2022 – Colloqui Internazionali, emerse nel corso del laboratorio che si è tenuto lo scorso ottobre tra i principali stakeholder su cultura e sviluppo.
La presentazione, non a caso, avviene a Brescia, Capitale italiana della cultura 2023 con Bergamo, all’interno del format Open Doors 2023 rilanciato da Fondazione Brescia Musei, ente presieduto da Francesca Bazoli, che gestisce un sistema museale costituito dal Museo di Santa Giulia e da Brixia Parco archeologico di Brescia romana – riconosciuti sito Unesco dal 2011 – dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, dal Castello di Brescia con il Museo delle Armi “Luigi Marzoli” e il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, oltre che dalla sala cinematografica Nuovo Eden.
La governance
La Fondazione Brescia Musei porta avanti la sua missione forte di una governance che come in estrema sintesi descrive la presidente Francesca Bazoli: <è una perfetta interfaccia tra pubblico e privato, un modello unico nel suo insieme che permette un vantaggio competitivo notevolissimo in quanto riusciamo a dare un indirizzo comune sulla base di un programma triennale>. Brescia Musei, nata come società per azioni nel 2003 per volontà del Comune di Brescia – socio di maggioranza – della Fondazione CAB, della Fondazione ASM e della Camera di Commercio, si è trasformata in fondazione di partecipazione per dare continuità di gestione integrale e consentire la progressiva valorizzazione di Brescia come città d’arte, attraverso un articolato programma culturale ed espositivo che fa leva sul patrimonio storico della città. <Il modello funziona – prosegue Francesca Bazoli – per via di una governance innovativa in quanto con i nostri interlocutori parliamo lo stesso linguaggio imprenditoriale che ci consente di avere una gestione economica finanziaria più efficiente; è importante poter contare su figure professionali che gestiscono il museo, a partire dal direttore che deve avere delle competenze manageriali, mentre tradizionalmente in Italia abbiamo avuto alle direzioni museali archeologi o storici dell’arte, invece è fondamentale avere nella gestione dei beni culturali competenze gestionali ed economiche mentre i curatori sono gli scienziati delle varie materie>.
Il fundraising
Fondazione Brescia Musei ha avviato dal 2020 un nuovo modello di fundraising (“Alleanza per la Cultura”) al quale partecipano oltre 30 aziende che quest’anno è al suo secondo mandato triennale. <Il nostro obiettivo – afferma Bazoli – non è lavorare sulla sponsorizzare di un singolo evento ma su una progettualità pianificata e avere visibilità ex-ante sull’ammontare delle risorse sulle quali possiamo contare, che rappresenta, oltre a favorire delle economie di scala e notevoli risparmi, anche un vantaggio competitivo>.
La Fondazione Brescia Musei sta lavorando per migliorare l’incidenza delle risorse proprie che al momento sono nell’ordine del 50% se si considera i ricavi da biglietteria e i servizi museali e le sponsorizzazioni. A fine 2021 a fronte di proventi complessi pari a 6,1 milioni, i contributi dell’amministrazione comunale erano pari a 3,4 milioni di euro.
I numeri dell’affluenza
Dal 24 gennaio scorso, data di inizio delle celebrazioni di Capitale della Cultura, per un intero anno tutti i residenti a Brescia potranno entrare gratuitamente e illimitatamente nei musei e nelle installazioni permanenti metropolitane. <La scelta – spiega Francesca Bazoli – non andrà ad incidere sui ricavi da biglietteria in quanto il mancato incasso sfiora le poche decine di migliaia di euro, ma favorisce la visita soprattutto a quelle persone che difficilmente senza la gratuità visiterebbero un museo e che potranno tornare in futuro, oppure visitatori che accedono ad altre attività, come le visite guidate, che sono a pagamento e presentano un valore aggiunto maggiore>.
Nel 2022 dati sull’affluenza indicavano 180 mila visitatori nei musei e 120 mila per le mostre per la maggior parte nazionali (85%). L’effetto Capitale della Cultura e anche post pandemia sta mostrando i primi risultati e nei primi 100 giorni il numero dei visitatori è più che raddoppiato. Solo nei musei ha raggiunto 110 mila unità con un aumento notevole della presenza degli stranieri.
Fonte: Il Sole 24 Ore