Browser per la privacy, quali scegliere? La guida

Privacy che vuoi, browser che vai. Gli utenti che tengono di più alla propria privacy sono attenti anche alla scelta del browser più adatto. In realtà, qui si apre un mondo: i browser pensati con la privacy nel cuore sono tanti e tendono ad eccellere in cose diverse tra loro. Insomma, l’utente dovrebbe cominciare a chiedersi a quale tipo o livello di privacy tiene di più o da cosa vuole proteggersi: dalla sorveglianza o personalizzazione pubblicitaria o dalla possibilità di tracciare la sua connessione, ad esempio.

La privacy nei browser, poi, non è solo una scelta individuale. Ha ricadute sociale ed economiche. Primo perché impatta sul principale business alla base della rete (social media e motori di ricerca in primis): il tracking pubblicitario. Secondo perché una maggiore consapevolezza su questi strumenti può servire anche a riequilibrare i rapporti di forza tra cittadini, da una parte, e corporazioni e Governi dall’altra, il cui interesse nei confronti dei nostri dati tende sempre più a preoccupare le associazioni per i diritti digitali. Tra tutte, la storica Eff (Electronic frontier foundation), che non ha caso aggiorna di continuo le proprie analisi su quali siano i browser migliori per la privacy.

Browser per la privacy, cosa sono

A chi non è così esigente e comunque vorrebbe migliorare la propria privacy nella navigazione basta sapere questo: anche se le loro offerte variano, questi browser generalmente non vendono la cronologia di navigazione a terzi (quali gli inserzionisti); limitano inoltre i dati raccolti su di noi perché bloccano quei sistemi di tracciamento incorporati nei siti web.

Significa che diverse funzioni di privacy sono integrate per impostazione predefinita in questi browser, laddove altrimenti, con i comuni browser, dovremmo impegnarci a modificare le impostazioni o installare estensioni ad hoc per evitare la pubblicità mirata e prevenire la raccolta di dati da parte di terzi. I browser più famosi a tale sono Brave, DuckDuckGo, Firefox, Epic e Tor.

Le protezioni per la privacy dipendono dal browser. Vi troviamo il blocco dell’installazione di tracker e cookie di terze parti che registrano l’attività dell’utente sui siti web e il blocco degli annunci pubblicitari mirati, tra l’altro. Tor fa eccezione perché arriva a instradare il traffico in modo da nascondere l’indirizzo IP univoco dell’utente, che è un altro modo in cui i terzi possono collegarlo alla sua attività sul web e identificare la sua posizione. Altri browser per la privacy offrono agli utenti un’opzione di rete privata virtuale per ottenere lo stesso risultato, ma spesso a pagamento.

Fonte: Il Sole 24 Ore