Brusca frenata del Pil indiano: +5,4% tra luglio e settembre
Dal nostro inviato
MUMBAI – Il tasso di crescita dell’economia indiana è diminuito più del previsto nel trimestre da luglio a settembre facendo segnare un incremento del 5,4%, decisamente meno sia del 6,5% previsto dalla maggior parte degli analisti, sia del 7% azzardato dalla Reserve Bank of India. Il dato è il più basso da sette trimestri ed è decisamente inferiore rispetto al 6,7% del trimestre aprile-giugno, che pure scontava un forte rallentamento degli investimenti pubblici in concomitanza con il lungo ciclo elettorale delle politiche.
L’andamento del Pil indiano dipende in larga misura, circa il 60%, dai consumi delle famiglie e il secondo trimestre (l’anno fiscale indiano inizia il 1 aprile) ha registrato una frenata che si è concentrata soprattutto nei centri urbani. I fattori che sembrano aver consigliato maggiore prudenza sono un’inflazione ostinatamente alta (quella alimentare a ottobre ha fatto +10,86% anno su anno), la modestissima crescita in termini reali delle retribuzioni e tassi d’interesse ancora piuttosto alti, al 6,5 per cento. Nelle popolose regioni rurali, dove i sussidi sono più articolati e frequenti, specie in concomitanza delle elezioni, i consumi sono stati più vivaci.
Fonte: Il Sole 24 Ore