
BTp Più, ecco i tassi: 2,8% nei primi quattro anni, 3,6% dal quinto in poi
Il nuovo BTp Più che sarà in offerta da lunedì 17 febbraio avrà una durata di otto anni e una vita articolata su due periodi: nel primo quadriennio il rendimento lordo annuo sarà del 2,8%, mentre nel secondo tempo salirà al 3,6%. Il meccanismo step up, che aumenta la cedola con il trascorrere del tempo, è ormai abituale per i BTp Valore, la famiglia di titoli di Stato pensati per il retail avviata nel 2023, ma in questo ultimo prodotto del filone lo scalino raggiunge una dimensione superiore alle precedenti: e per questa via ingloba nell’architettura dei tassi il premio fedeltà, solitamente riservato a chi acquista nei giorni dell’emissione e mantiene il BTp in portafoglio fino alla scadenza. Proprio qui c’è la leva ufficiale del nuovo BTp: che prospetta rendimenti in crescita sensibile nel tempo mentre l’orizzonte dei tassi, con tutte le incognite del caso, appare comunque inclinato verso la discesa.
Cedole e opzioni
I rendimenti minimi garantiti comunicati dal Tesoro come sempre potranno essere rivisti, ma com’è ovvio solo al rialzo, nei prossimi giorni, a chiusura dell’emissione, sulla base delle dinamiche di mercato che si registreranno la prossima settimana.
Nel nuovo prodotto, in collocamento da lunedì fino a venerdì salvo chiusura anticipata (in ogni caso tutte le richieste arrivate mentre la finestra di acquisto è aperta saranno soddisfatte), un premio fedeltà come voce a sé stante non c’è. Ma agli acquirenti nell’emissione sarà offerto un vantaggio ulteriore, al debutto con il BTp Più. Si tratta dell’opzione put, cioè la possibilità di restituire il titolo dopo quattro anni con il rimborso integrale del capitale versato, a prescindere dall’andamento di mercato del titolo. L’opzione sarà esercitabile a gennaio 2029, quindi alla vigilia del quarto compleanno del titolo. In ogni caso, per tutti sarà sempre possibile vendere e comprare il BTp Più in ogni momento sul secondario, ai valori di mercato, come avviene per tutti i titoli di Stato ordinari.
Il boom dei predecessori
Anche nella struttura dei rendimenti, il nuovo titolo retail pensa sia a chi si proietta su un orizzonte quadriennale sia a chi punta all’arco temporale più lungo, con un piccolo premio rispetto ai BTp ordinari. Per il resto, il BTp Più non si scosta dalle caratteristiche dei suoi predecessori, che in quattro tornate fra 2023 e 2024 hanno raccolto 65 miliardi di euro divisi in 2,34 milioni di contratti di acquisto: numeri importanti, centrali nella tendenza che ha portato in due anni (dati di novembre) da 257 a 426 miliardi il debito pubblico nei conti deposito di famiglie e istituzioni non finanziarie italiane (+65,8%), e ha alzato la loro quota dal 9,3% al 14,3% del passivo totale italiano.
I vantaggi fiscali
Anche il nuovo bond per famiglie sarà cadenzato dalle cedole trimestrali, ideate per suggerire l’idea di una sorta di “reddito alternativo” prodotto dal risparmio, e incontrerà il consueto regime fiscale agevolato che applica l’aliquota del 12,5% su plusvalenze e rendimenti e prevede l’esenzione dalle imposte di successione. Il “Più”, poi, è il primo BTp retail ad affacciarsi mentre sta per arrivare al traguardo, dopo gestazione complicata, il Dpcm che attua l’esenzione dai calcoli Isee dei primi 50mila euro investiti in titoli di Stato, libretti di risparmio o buoni postali fruttiferi.
Fonte: Il Sole 24 Ore