Buccellati inaugura a Milano la sua boutique più preziosa
Lasciata Venezia lo scorso giugno, la mostra “The Prince of Goldsmiths”, la più importante mai realizzata da Buccellati per raccontare la sua storia ultrasecolare, si appresta a iniziare un giro del mondo che la porterà in Asia, Medio Oriente e Stati Uniti. L’evento è stato una pietra miliare per la casa milanese, che si appresta a chiudere il 2024 con un’altra importante novità che ben esprime la sua crescita ed evoluzione. Mercoledì scorso, infatti, a Milano è stato ufficialmente inaugurato il nuovo spazio che completa e arricchisce le boutique di gioielleria e argenteria già presenti nell’ottocentesco Palazzo Gavazzi, in via Montenapoleone 23, spazio realizzato nel Piano Nobile dell’edificio e rinnovato, dopo circa un anno di lavori, dall’interior designer Chahan Minassian in collaborazione con lo Studio Quadrilatero di Milano.
«Lo abbiamo pensato come un salotto, uno spazio conviviale, dove ricevere i nostri clienti e offrire loro un percorso nella nostra storia», spiega Andrea Buccellati. Nipote del fondatore Mario, figlio di Gianmaria, presidente e direttore creativo della maison di famiglia insieme alla figlia Lucrezia, spiega che «oggi nel lusso si cerca sempre più di creare esperienze, andando oltre la mera vendita, per soddisfare clienti sempre più preparati e interessati alla filosofia di un’azienda e dei suoi prodotti. È una tendenza che riscontriamo soprattutto nei clienti cinesi: a loro e a tutti gli altri vogliamo offrire la possibilità di conoscerci da vicino».
Questi clienti speciali possono accedere al Piano Nobile previa prenotazione e tramite un’entrata riservata nel cortile del palazzo. Sotto le volte affrescate e fra pavimenti in mosaico, nel palazzo dove visse anche il patriota (e figlio dell’orafo Melchiorre) Carlo Cattaneo, ogni elemento d’arredamento e illuminazione è stato progettato su misura dallo studio di Minassian, impreziosito dai tessuti veneziani di Bevilacqua, Fortuny e Rubelli. Le vetrine vintage di Buccellati custodiscono i gioielli della maison, dai pezzi storici della collezione privata (di cui alcuni sono in vendita) alle più recenti creazioni. «Ci saranno anche importanti presenze dal nostro archivio (i registri storici dell’azienda sono stati restaurati proprio quest’anno, nda), come disegni e gessi – aggiunge Buccellati -. Organizzeremo degli eventi dedicati, e per rendere ancora più intensa e autentica l’esperienza, dei nostri maestri artigiani saranno presenti per mostrare le nostre speciali lavorazioni e seguire il percorso di un gioiello dall’ideazione alla realizzazione».
Per Buccellati questo ricco 2024 ha segnato anche il debutto su una nave da crociera, con l’apertura della prima boutique “di mare” a bordo dell’Explora II, che fa parte della flotta di alta gamma del gruppo Msc. Un esperimento che riprende, pur evoluta, la formula della presenza di Buccellati in hotel e resort: «Siamo stati fra i primi ad aprire un negozio nel Cala di Volpe, in Costa Smeralda, alla fine degli anni Sessanta, un progetto che ci ha aiutato nel farci conoscere e apprezzare – ricorda Buccellati -. Oggi la clientela di questo tipo di destinazioni è cambiata. Nella nostra boutique di Capri, dove l’80% dei clienti è straniero, oltre la metà viaggia a bordo del suo yacht privato».
Anche se sugli acquisti di gioielli pesa il generale rallentamento del lusso – come attesta il calo del 5% nei primi 9 mesi dell’anno della divisione Watches&Jewelry di Lvmh – le maison del gruppo Richemont, di cui Buccellati fa parte insieme a Cartier, Van Cleef & Arpels e Vhernier, nei primi tre mesi dell’anno fiscale 24-25 hanno registrato un aumento delle vendite del 4% a tassi costanti, per 3,6 miliardi di euro. Proprio oggi il gruppo svizzero presenta i dati relativi alla prima metà dell’anno.
Fonte: Il Sole 24 Ore