Caccia di sesta generazione, ecco il progetto dell’Aeronautica che punta sulle tecnologie quantistiche
Risorse Ue per sviluppare progetti strategici per la Difesa europea. Sono in arrivo dalla Commissione europea, che nelle ultime ore ha adottato il quinto programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la difesa (Edf), «stanziando oltre 1 miliardo di euro per progetti di ricerca e sviluppo collaborativi nel settore della difesa», si legge in una nota. Con il piano per il 2025, Bruxelles «sblocca importanti finanziamenti aggiuntivi» per sostenere lo sviluppo di tecnologie e capacità di difesa critiche. Il programma stanzia circa 100 milioni di euro ciascuno in settori critici come il combattimento a terra, la lotta spaziale, aerea e navale, nonché la resilienza energetica e la transizione ambientale.
Tecnologie quantistiche pilastro per la sicurezza e la difesa degli Stati
In attesa di capire di capire con che cosa sarà riempito il contenitore e in quali ambiti specifici saranno impiegati i finanziamenti, un convegno organizzato dal centro Studi Militari Aerospaziali «Giulio Douhet» (CESMA) presso Palazzo Aeronautica a Roma, dal titolo “Quantum Technologies”, ha fatto il punto su una nuova frontiera tecnologica, e posto sotto la lente, al cospetto di addetti ai lavori e non, uno di quei filoni che già ora, e più ancora in un’ottica di medio lungo termine saranno determinanti nell’ambito della difesa, a cominciare dalla protezione dei dati più sensibili: le tecnologie quantistiche.
È emerso che queste soluzioni, allo stato attuale in gran parte oggetto di studi dei ricercatori e di attività in laboratorio, stanno gradualmente diventando un pilastro fondamentale per la sicurezza e la difesa degli Stati. Con l’avvento della “Seconda rivoluzione quantistica”, infatti, i tre ambiti principali (il Quantum Computing, il Quantum Communication e il Quantum Sensing) non costituiscono più un’opzione tra le tante, ma un asset strategico indispensabile per assicurare competitività e sovranità tecnologica. Mai come in questo ambito la sfida è globale, e in rapido sviluppo. Con l’inevitabile conseguenza che questa tecnologia, che appare futuristica, potrebbe in realtà essere (quasi) dietro l’angolo.
La Difesa sta ragionando da tempo su questo filone. «La ricerca quantistica tecnologica in questo settore per noi rappresenta un elemento chiave che consente di accelerare determinati processi decisionali che non sono soltanto operativi ma coprono tanti campi», ha confermato il generale di squadra aerea Luca Goretti, Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. Tra questi, quello della cybersecurity. «Sono trasformazioni epocali, che riguardano tutti noi», ha aggiunto, mettendo al contempo in evidenza la necessità di fare sinergia. «Talvolta – ha sottolineato – il mondo industriale, quello della ricerca e quello militare non si parlano, e c’è la tendenza a sviluppare prodotti in autonomo».
«Le tecnologie quantististiche sono l’argomento del momento, un asset strategico per la competitività di uno Stato», ha ricordato Noemi Ferrari, Co-founder & CTO di Quantum Ket. «Sono tecnologie ad alto contenuto innovativo che sfruttano i principi fondamentali della meccanica quantistica per manipolare gli stati quantistici della materia. Possono risolvere problemi complessi che non possono essere affrontati o risolti dai sistemi classici tradizionali, inclusa l’Intelligenza artificiale. L’area più sviluppata di queste tecnologie è quella dei sensori quantistici», capaci di «introdurre capacità innovative di grande impatto, in particolare in ambito militare».
Fonte: Il Sole 24 Ore