Caffè, nei bar italiani si consumano 95 milioni di tazzine al giorno

Una filiera, inoltre, virtuosa che importa materia prima non essendoci una produzione nazionale (anche se qualche agricoltore in Sicilia complice il cambiamento climatico si sta cimentando con risultati incoraggianti) e che lavora il prodotto grezzo, lo impiega per i consumi interni e soprattutto riesporta prodotto finito. E il fatturato prodotto con l’export di fatto ripaga quanto speso per l’import.

Secondo i Istat elaborati da Comunicaffé, infatti, nei primi sette mesi del 2024 l’Italia ha importato caffè per 420mila tonnellate e ne ha esportate 190mila e ha speso per gli acquisti dall’estero 2,39 miliardi di euro incassandone dall’export 2,44 miliardi.

“Nei bar italiani si consumano 95 milioni di tazzine al giorno – ha spiegato Omar Zidarich, presidente dell’Associazione Torrefattori Caffè – ovvero oltre 30 miliardi di tazzine all’anno. Un consumo che testimonia un grande amore, quello degli italiani per il caffè espresso, ma che però è in lieve calo. Hanno lasciato il segno i rincari degli ultimi anni innescati dalla fiammata dei prezzi delle materie prime e soprattutto dei trasporti. Le migliori qualità della varietà Robusta, quella più utilizzata per le miscele dei bar, sono prodotte in Vietnam e Indonesia e devono arrivare attraverso il canale di Suez. E, quindi, i costi di trasporto sono rincarati o per i maggiori pedaggi o per i giorni di navigazione in più che sono necessari per evitare il Canale. Vorrei però sottolineare che il rincaro del prezzo della tazzina in Italia è stato in media dell’8%, pochi centesimi a fronte di un rincaro medio del caffè a scaffale, quello cioè per il consumo domestico, che è stato superiore al 30%”.

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Fonte: Il Sole 24 Ore