Calamità e sciacallaggio: pene fino a 12 anni se concorrono due aggravanti

Calamità e sciacallaggio: pene fino a 12 anni se concorrono due aggravanti

Contrastare lo sciacallaggio in caso di calamità, rendendo le pene più incisive. È l’obiettivo del disegno di legge approvato in commissione Giustizia al Senato. Un provvedimento targato Fratelli d’Italia – prima firmataria la senatrice Paola Ambrogio – che introduce nell’ordinamento specifiche norme sullo sciacallaggio, prevedendo fino a 12 anni di carcere per chi approfitta delle pubbliche calamità per trarne vantaggi. Le opposizioni hanno votato contro, ad eccezione del M5S che si è astenuto.

Ambrogio: si colma un vuoto normativo

«Finalmente colmeremo un vuoto normativo che ha penalizzato troppi italiani nel tempo: con l’approvazione del ddl – ha detto la senatrice Paola Ambrogio – verrà introdotta una nuova circostanza aggravante che ricorre quando il furto è commesso approfittando delle condizioni conseguenti a calamità naturali. Una vera norma di giustizia sociale che tutelerà chi subisce un grave danno dovuto ai – purtroppo – sempre più frequenti eventi calamitosi».

Bongiorno: consentirà maggiore uniformità interpretativa

«È invece una norma utile che consentirà una maggiore uniformità nell’attività interpretativa del giudice», ha commentato la presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno in risposta alle opposizioni. La commissione ha dato mandato al relatore di riferire in aula a palazzo Madama. Poi il testo dovrà passare alla Camera per il via libera definitivo.

Il relatore Potenti: finora si ricorreva a forzature giuridiche

Il testo originario, costituito da un solo articolo, è stato integralmente modificato da un emendamento del governo presentato in commissione Giustizia al Senato. « Fino a oggi per reprimere questi ignobili atti criminosi – ha sottolineato il senatore Manfredi Potenti, relatore del provvedimento – si doveva ricorrere a una serie di forzature giuridiche, caso per caso. Espedienti interpretativi che non si adattavano a queste specifiche condotte. Ora la fattispecie è stata tagliata con più precisione. Alla fine si è puntato su una modifica all’aggravante generica che si rende necessaria per reprimere con certezza di maggior pena ed efficacia tutte le condotte criminose, e non più solo il furto, commessi profitando di calamità».

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Fonte: Il Sole 24 Ore