Calzature, rinnovato il contratto: 191 euro di aumento sui minimi, i primi 90 in agosto

Il comparto moda inanella un altro rinnovo contrattuale. È stata infatti firmata ieri a Milano l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro da Assocalzaturifici, l’associazione confindustriale che rappresenta le aziende del settore, e i sindacati di categoria (Filctem, Femca e Uiltec).

I minimi

Per la parte economica, l’intesa prevede un aumento medio sui minimi salariali (Tem), al livello medio di riferimento (4°) di 191 euro, suddiviso in tre tranche. Quasi la metà dell’importo (47%) arriverà ai 75mila lavoratori delle 4mila imprese del settore già il prossimo mese: la prima tranche è infatti di 90 euro e verrà corrisposta dal primo agosto di quest’anno, la seconda di 51 euro dal 1° agosto del 2025 e la terza di 50 euro dal 1° agosto del 2026. Il montante complessivo del contratto, secondo un calcolo dei sindacati, è di 4.149 euro. Da notare l’operazione sul 1° livello che porta la paga oraria minima oltre i 9 euro, riconoscendo un aumento complessivo di 289,90 euro.

Il welfare e l’aumento complessivo

L’ultimo contratto era scaduto alla fine dello scorso anno: l’intesa è stata raggiunta dopo sette mesi di trattativa e il rinnovo siglato ieri avrà vigenza dal 1° gennaio del 2024 al 31 dicembre del 2026. La parte economica è evidentemente di un grande peso, soprattutto perché l’importo di 191 euro medi è sui minimi, ma non è tutto. Va infatti aggiunto quanto previsto per il welfare. Le aziende aumenteranno infatti la loro quota al fondo sanitario integrativo Sanimoda di 3 euro, arrivando a 15 euro al mese complessivi per ogni dipendente, dal primo gennaio del 2026. Inoltre, dal 1° gennaio del 2025 le aziende verseranno 2 euro per la copertura Long term care (non autosufficienza). Per l’assicurazione Previmoda, dal primo aprile 2025 la quota in carico all’azienda per la premorienza e l’invalidità permanente sarà adeguata di un ulteriore 0,04%. Ecco allora che se consideriamo il Tec l’aumento complessivo diventa di 196,75 euro nel triennio, pari all’11%. «Siamo soddisfatti per la conclusione di questa trattativa – spiega Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici – che ha puntato non solo ad un aumento delle retribuzioni ma anche focalizzato l’attenzione sul welfare e sugli aspetti sociali rendendo più appetibile il nostro settore. Siamo certi che darà una ulteriore spinta alla ripartenza di un comparto che, con oltre 14 miliardi di euro e più di 72.000 addetti rappresenta uno dei motori economici del comparto manifatturiero italiano». In una nota congiunta, Filctem, Femca e Uiltec spiegano che si tratta di «un risultato molto soddisfacente in un momento particolare della vita del settore che, dopo un periodo florido a seguito della pandemia, vede una situazione di stallo e difficoltà generalizzate», su cui i sindacati richiamano l’attenzione di tutte le istituzioni. Il riconoscimento economico «salvaguarda il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori, e al contempo fa passi avanti significativi nelle politiche di genere, di welfare contrattuale, di lotta alle violenze e di genitorialità condivisa».

La flessibilità e le tutele

Per la parte normativa è stata definita la composizione della Commissione Paritetica sulla revisione degli inquadramenti e la promozione del Codice delle pari opportunità. Nell’ambito della flessibilità scende dal 32 al 30% la soglia di utilizzo complessivo dei contratti a termine e in somministrazione, mentre sale da 42 a 58 la banca ore individuale. Aumenta da 3 a 4 mesi l’aspettativa non retribuita per esigenze personali e viene prevista un’aspettativa non retribuita di un mese, aggiuntiva a quanto già previsto per legge, per la fecondazione assistita. Riconosciuti nel contratto i permessi retribuiti per la donazione del midollo osseo (accertamenti, prelievo, degenza, convalescenza) e per la malattia dei figli (da 3 a 8 anni) pari a 10 giorni l’anno, rispetto ai 5 giorni previsti per legge. Fissato un mese retribuito aggiuntivo, oltre a quanto già previsto per le vittime di violenza di genere e aumentato il periodo di comporto di 2 mesi per i lavoratori con disabilità certificata (legge 68).

Fonte: Il Sole 24 Ore