Cambiamento e narrazioni collettive: la necessità di sviluppare alleanze

Cambiamento e narrazioni collettive: la necessità di sviluppare alleanze

Nella storia dell’umanità i simboli hanno sempre accompagnato le narrazioni, individuali e collettive. Linguaggi profondi capaci di muovere le parti più recondite degli esseri umani, le narrazioni ispirano i comportamenti delle persone proprio perché nutrono l’intuizione e l’immaginazione. I tarocchi sono suggestioni simboliche che descrivono gli aspetti della vita umana. Nati per intrattenere le persone nelle osterie, le classi privilegiate nelle corti o utilizzati come strumento iniziatico, i tarocchi hanno oggi usi diversi, come per esempio riflettere sulla propria esistenza.

Il numero 5 dei Tarocchi Marsigliesi è carta del Papa ed è il risultato della somma di 4 + 1. Questo numero contiene in sé una forte componente di squilibrio perché l’1 si aggiunge a un numero completo e quindi indica la necessità di trovare un nuovo equilibrio. È una carta che indica un ostacolo e porta al rinnovamento navigando nell’incertezza. Le parole collegate a questo numero sono trasformazione, rivoluzione e agitazione.

Prendiamo ispirazione simbolica da questa carta: oggi si parla sempre più spesso dei 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (OSS) o Sustainable Development Goals (SDGs). I diversi stakeholder presenti nella società, ancora lontani dal farlo all’unisono, si stanno muovendo per realizzarli. L’obbligatorietà è uno dei driver ma non solo. Si avverte anche l’urgenza di diventare maggiormente sostenibili a livello individuale, collettivo, locale e globale. Numerosi progetti e certificazioni si stanno realizzando rispetto all’obiettivo 5 degli SDGs che prevede il raggiungimento dell’Uguaglianza di Genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.

Ogni cambiamento, affinché utilizzi appieno gli strumenti a disposizione e ne generi di nuovi, ha però bisogno di essere compreso nella sua interezza. I dati sulle questioni di genere sono una misura quantitativa che indica una dimensione specifica del problema. Altrettanto importante, quanto i dati, è invece l’analisi qualitativa della realtà rispetto a quei dati. Qui entrano in gioco le molteplici discipline umanistiche e scientifiche che aiutano a trovare letture capaci di generare un nuovo ben-essere individuale e collettivo.

I dati sulla questione della disparità di genere sono molteplici e da qualche anno compaiono anche sui quotidiani nazionali e internazionali. Cito solo il Gender Pay Gap, ovvero il divario retributivo di genere, punta di un iceberg incredibilmente ampio e profondo. Nell’ultimo anno anche i media hanno contribuito, spesso in maniera inadeguata, come il recente Sanremo ha mostrato, a sollevare l’attenzione su questi aspetti. All’interno delle aziende spesso si ascoltano frasi come: “È stata promossa per le quote rosa”; “Ora in azienda le donne hanno la precedenza su tutto”; “Non si possono più fare battute sulle donne”; “Non si può più dire nulla”; “Un altro progetto sulle donne, sembra che esistano solo loro”: “Forse le donne non sono interessate a fare carriera e si realizzano diversamente dagli uomini. Che male c’è?”; “Le nuove generazioni non hanno questi problemi, basta aspettare ancora un po’ e sarà tutto risolto”.

Fonte: Il Sole 24 Ore