Camorra: falsario pagato con banconota contraffatta. Vasta operazione con 62 arresti
Le banconote contraffatte dal cosiddetto ’Napoli Group’ erano di qualità talmente alta che hanno ingannato gli stessi produttori, che in una circostanza sono stati pagati con soldi falsi realizzati da loro. È un episodio emerso nel corso delle indagini della Procura di Napoli sul gruppo di falsari che realizzavano e vendevano banconote contraffatte, contribuendo alle casse del clan camorristico Mazzarella, culminate nell’esecuzione di 62 arresti.
La vendita di banconote false avveniva in particolare in un basso nel centro di Napoli. In un caso un acquirente si è recato nel basso e ha comprato valuta contraffatta pagandola con una banconota a sua volta contraffatta dalla stessa organizzazione. Il gregario dell’associazione in quel momento impegnato allo ’sportello’ non si è accorto che stava ricevendo una banconota falsa e l’ha incassata, prendendosi in seguito il rimprovero del capo che invece ha notato la matrice riconoscendo il proprio ’prodotto’.
L’operazione
Sono 62 le persone arrestate nell’ambito delle indagini sulla produzione di banconote contraffatte a Napoli. Oltre 200 uomini dell’Arma dei Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip di Napoli, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli guidata dal procuratore Nicola Gratteri, che dispone la custodia cautelare in carcere per 48 indagati, gli arresti domiciliari per altri 14 e un divieto di dimora. L’attività di produzione e vendita di banconote avveniva in un’area del centro di Napoli, in particolare nei quartieri Mercato e Pendino; le banconote hanno poi trovato diffusione in tutta Europa, in particolare in Francia.
Le banconote venivano realizzate in tagli di 20, 50 e 100 euro e venivano vendute al 10% del valore. La qualità delle banconote era eccellente, al punto che la Bce ha coniato il termine “Napoli Group” per qualificare i gruppi di Napoli e dell’hinterland partenopeo capaci di produrre una contraffazione di alta qualità. Viene contestata nella fattispecie l’aggravante del metodo mafioso in quanto l’attività di produzione e vendita di banconote contraffatte serviva a finanziare il clan camorristico Mazzarella. Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza 3 cittadini francesi che avevano appena acquistato le banconote e si stavano recato all’aeroporto di Capodichino per rientrare nel loro paese. Nell’arco di un anno di indagini l’introito realizzato dal gruppo di falsari è stato quantificato in 6 milioni di euro per un valore nominale delle banconote prodotte di circa 60 milioni di euro falsi. La valuta contraffatta risulta ancora in circolazione in tutti i Paesi europei, dove quotidianamente viene trovata e sequestrata.
Fonte: Il Sole 24 Ore