Canella (Prosecco) raddoppia il fatturato con i ready to drink
Un’azienda storica del Prosecco Superiore (che resta il core business) accelera verso un futuro al di là del Prosecco, scommettendo sui nuovi trend internazionali del beverage e in questo modo raddoppia il proprio fatturato in un solo anno.
È il caso della casa vinicola veneziana Canella che ha rafforzato la propria produzione di ready to drink a base di uve Glera (il vitigno del Prosecco) mixate con diversi prodotti ortofrutticoli d’eccellenza made in Italy e che ora sta preparando il lancio negli Usa di un nuovo prodotto il Mimosa Granriviera un low alcohol (6% vol) frutto di un mix di vino da uve Glera e due produzioni tricolori: la siciliana Arancia di Ribera Dop e il Bergamotto calabrese. Il Mimosa approderà da marzo presso i canali retail e horeca Usa attraverso il cobranding con l’importatore Ethica Wines.
«Con il raddoppio del fatturato, il 2024 è stato il nostro migliore anno di sempre – ha detto Tommaso Canella, che con il fratello Alvise rappresenta la terza generazione al timone dell’impresa di San Donà di Piave – Stiamo raccogliendo quanto seminato non solo grazie al Prosecco Superiore ma anche grazie alla nostra idea di proporre prodotti che partendo dal vino possano rappresentare lo stile di vita italiano. Inoltre abbiamo individuato una strada nel fenomeno dei cocktail che ci consenta di fare squadra anche con le produzioni artigianali del Belpaese: le pesche bianche del nostro Bellini (prodotto anche nella versione zero alcol) al 60% provengono dalla vicina Romagna, l’Arancia di Ribera Dop e l’Arancia rossa di Sicilia Igp per i nostri Mimosa, utilizziamo fragole del Consorzio di Candonga in Basilicata, mentre i mandarini del nostro Puccini sono quelli tardivi di Ciaculli, un presidio Slow Food nel palermitano».
L’approdo Usa del Mimosa Granriviera segue quelli fortunati delle altre bevande a bassa gradazione dell’azienda: nell’ultimo anno a livello globale la produzione del segmento è raddoppiata e triplicata nel mercato Usa. E anche in Italia la crescita produttiva appare in doppia cifra. Il fatturato complessivo di Casa vinicola Canella è attorno ai 25 milioni, per oltre la metà grazie ai Ready to Drink. Il formato da 0,75/l è presente nella grande distribuzione ma anche nei canali on trade di hotel, club, centri sportivi a un prezzo medio attorno ai 15 dollari. Per il futuro Canella prepara lo sbarco in Canada e in una quindicina di Paesi in Asia ma guarda anche al mercato interno dove a breve sarà rafforzata anche la presenza del Bellini (in genere con 5% vol) con la versione alcohol free.
A giugno scorso, secondo Niq (Nielsen) i cocktail ready to drink hanno registrato negli Usa una ulteriore crescita (+4% in valore). A livello globale, al netto degli hard seltzer, il trend positivo secondo Iwsr proseguirà sino al 2027 al ritmo medio annuo del 5%, per un controvalore nei 10 mercati chiave di 40 miliardi di dollari. Anche in Italia, secondo una recente indagine Niq, le bevande ready to drink stanno guadagnando popolarità specie tra i giovani della Gen Z, con il 7% degli italiani che prevede di aumentarne il consumo.
Fonte: Il Sole 24 Ore