Capitale Sociale come Motore di Innovazione e Competitività

Capitale Sociale come Motore di Innovazione e Competitività

• tecnologie innovative di gestione

• metriche di misurazione dei risultati.

Per dimostrare che con un corretto investimento, visione e professionalità si può costruire una Community fatta bene, in ambito sportivo, a titolo di puro esempio e senza citare le solite multimilionarie realtà americane del football americano e del basket o le società di calcio globali con la maggiore fanbase nei vari ranking (Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayern Monaco, Juventus, Milan, Inter nel nostro paese), mi piace citare le grandi evoluzioni che stanno avendo negli ultimi anni alcune realtà “teoricamente locali”: il Como 1907, il Venezia Calcio, le Zebre Rugby di Parma che, grazie a visione internazionale di chi le gestisce e team costruiti con grande professionalità, stanno costruendo Community di tutto rispetto.

In ambito universitario, alcune realtà hanno già colto l’importanza strategica delle community strutturate. Ho avuto il piacere e onore di seguire (e sto seguendo) Università virtuose come Università Bocconi, LIUC Università Cattaneo di Castellanza, Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, Università Campus Bio Medico di Roma, Humanitas University nel loro percorso di strutturazione di programmi di sviluppo delle loro Alumni Community.

Nel settore aziendale, diverse realtà leader hanno lanciato programmi di “Corporate Alumni” di successo, seguendo l’esempio delle grandi società di consulenza internazionali come McKinsey, Accenture e BCG.

La qualità delle relazioni determina il valore della rete

Dietro ogni community, ogni azienda, ogni università ci sono persone le cui competenze relazionali determinano il valore complessivo della rete. Come in una reazione chimica, più alto è il livello qualitativo dei singoli elementi, più potente sarà il risultato della loro interazione.

Come ha sottolineato Linda Hill, professoressa alla Harvard Business School (che ho avuto il piacere di conoscere a Torino qualche anno fa durante una tre giorni di approfondimento sui temi della Leadership) nel suo fantastico libro “Collective Genius” (HBRP, 2014, pag. 91): “Le persone sono disposte ad affrontare sfide personali dell’innovazione quando si sentono parte di una comunità impegnata in qualcosa di più importante di ciascuno di loro come individui e più grande di quanto ognuno potrebbe realizzare da solo”.

Questa riflessione sottolinea come le community strutturate rappresentino un asset strategico imprescindibile, dove il valore del capitale sociale diventa misurabile attraverso l’impatto concreto sulla competitività.

La sfida per il futuro è chiara: investire sistematicamente sia nella gestione professionale delle community sia nello sviluppo delle competenze relazionali delle persone. Solo così potremo massimizzare quel potente effetto moltiplicatore che trasforma le community in veri motori di innovazione e competitività.

Se il capitale sociale di una community può essere espresso dalla formula CCI = (M × RQ) × (ND² × E), dove M sono i membri attivi, RQ la qualità delle relazioni, ND la densità del network ed E il livello di engagement, la domanda è: tu come stai lavorando per costruire e far crescere la tua community?

*Networking Trainer & Community Builder

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Fonte: Il Sole 24 Ore